La Nuova Sardegna

Nuoro

Prof di musica incontra gli alunni dopo 28 anni

di Alessandra Porcu
Prof di musica incontra gli alunni dopo 28 anni

L’insegnante Ica Sogos è riuscita a rivedere i suoi amati studenti delle scuole medie di Dualchi

05 gennaio 2020
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DUALCHI. Simona è sposata, ha due bambine e fa la mamma a tempo pieno. Manuel è un’autista mentre Claudia lavora in un bar. Marco, marito e padre di una bimba, è diventato un carabiniere. Danilo, invece, fa l’elettricista. E poi c’è Tamara che vive e lavora in Emilia Romagna.

Nell’arco dei prossimi 12 mesi saranno tutti 40enni. Sono cresciuti a Dualchi, dove hanno frequentato le scuole medie. Tra il 1991 e il 1992 sono stati alunni dell’insegnante macomerese di musica, Ica Sogos.

Lei, oramai in pensione, non li ha mai dimenticati e, lo scorso novembre, proprio dalle pagine de La Nuova Sardegna ha lanciato un appello per poterli rincontrare. Nel frattempo le settimane sono trascorse, ma dei suoi amati ex scolari nessuna notizia. Quando la “pro”, così erano abituati a chiamarla, ha iniziato a perdere le speranza, ecco che è successo qualcosa di inaspettato. Con un piano organizzato ad arte, la sera del 3 gennaio scorso Ica Sogos è stata accompagnata in una pizzeria di Macomer.

Fin qui niente di strano, se non fosse altro che ad attenderla, seduti a un tavolo, c’erano tutti i suoi ragazzi.

Sono bastati pochi secondi perché li riconoscesse. In un attimo è stato come se il tempo si fosse fermato a quell’ultimo giorno di scuola in cui, 28 anni prima, si erano dovuti salutare.

«È stata una sorpresa bellissima – racconta emozionata la professoressa –. Ho sempre desiderato rivederli per sapere come stessero e come fossero diventati. Ora finalmente lo so».

«Non ci siamo mai dimenticati di lei» confessa Simona arrivata da Sennori, dove vive, solo per rincontrare la sua “pro”.

«Quando ho letto l’articolo che parlava di noi mi sono commossa moltissimo. L’ho persino incorniciato. Come avremmo potuto dimenticarla? – aggiungono Claudia e Manuel –. Era così amorevole e protettiva nei nostri confronti. Ci voleva bene e noi ne volevamo a lei».

Durante la cena nessuno ha smesso di parlare. Il flusso dei ricordi è stato ininterrotto. «Le lezioni di flauto, quelle all’aria aperta per ascoltare i suoni della natura, le risate. Tutto è stampato chiaro e nitido nella mia mente», sottolinea raggiante Danilo. «Legava sempre i lunghi capelli neri con uno chignon. I suoi occhi erano di un verde acqua chiarissimo. E poi indossava spesso una camicia bianca. Era così bella» confessa Marco.

Quelli stampati nella memoria di bambini ora diventati uomini e donne adulte, sono fotogrammi indelebili. Immagini semplici, ma cariche di un significato profondo. Proiezioni di un passato lontano ma presente più che mai.

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