La Nuova Sardegna

Nuoro

Disastro porto e aeroporto Ladu accusa l’esecutivo

di Lamberto Cugudda
Disastro porto e aeroporto Ladu accusa l’esecutivo

Tortolì, il consigliere di opposizione punta il dito sulla giunta di Massimo Cannas Nel mirino anche l’assessore ai trasporti Todde: «Non c’è un piano di sviluppo»

12 gennaio 2020
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TORTOLÌ. «Un bollettino di guerra»: così definisce la situazione locale il consigliere comunale di opposizione Marcello Ladu, tornando all’attacco dell’esecutivo guidato dal sindaco Massimo Cannas. Nel mirino, finiscono anche l’assessore regionale ai Trasporti, l’ogliastrino Giorgio Todde «e il suo consulente», entrambi leghisti. Ladu parte dal fatto che la nuova statale 125 andrà riprogettata in alcuni tratti e riappaltata sul lotto Tortolì-Barisardo, il più pericoloso e trafficato. «La provinciale 27 Tortolì-Villagrande – ricorda – finanziata da tempo, non parte. L’aeroporto è chiuso da anni, la Regione stanziò 5,4 milioni per il suo rilancio, ma paiono spariti nel nulla. Abbiamo assistito a bandi internazionali, voci su interessamenti di gruppi cinesi e svedesi, progetti aerospaziali che avrebbero dovuto rilanciarlo, e via dicendo. Lo scalo, dopo anni di traffico nazionale ed europeo è chiuso, abbandonato a se stesso, la pista e i terreni circostanti utilizzati per il pascolo brado. Il porto, nonostante i limiti strutturali è rimasto operativo ininterrottamente per 60 anni, ha rappresentato una fonte di reddito per migliaia di famiglie, un volano di sviluppo per i comparti economici».

Ma da tempo, per il consigliere di opposizione, le banchine risultano in situazioni precarie, così come la stazione marittima (mai aperta). «Le risorse – prosegue – ci sono, da anni, ma non si riescono a spendere e né a dare avvio ai lavori di consolidamento. Circa 9 milioni di fondi statali sarebbero stati persi. Senza scordare i grandi mezzi portuali. A luglio scadrà la convenzione con Tirrenia che ha già confermato sui terminali la sospensione dei collegamenti da e per Arbatax, la morte dello scalo, la dogana è stata chiusa, l’ufficio sanitario per i marittimi pure. Allo stillicidio in atto, si aggiunge ora la chiusura del porticciolo turistico, sembrerebbe a causa di una “superficialità” dell’amministrazione», E ancora: «Il centro intermodale doveva essere un hub strategico, ma è stato relegato a mero deposito, il trenino verde non si sa ancora se e con quale frequenza sarà operativo».

A suo parere non vi sarebbero atti amministrativi «che individuino soluzioni, manca una visione di sviluppo dell’area, concertata e condivisa dai soggetti interessati».

E infine, l’attacco di Ladu all’assessore Todde. «Nel frattempo, in Regione, i nostri rappresentanti ogliastrini, l’assessore ai Trasporti e il suo consulente, esperti del settore, nonostante risultino oberati da impegnati istituzionali, pare si stiano interessando alacremente alla situazione. L’auspicio è che i due zelanti politici una volta conclusi gli impegni internazionali possano attivarsi per addivenire a soluzioni sulle vertenze che affliggono l’Ogliastra, con la serietà che li contraddistingue».

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