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Nuoro

MAGOMADAS 

Questione fanghi, il Comune: dobbiamo trovare un’intesa

Questione fanghi, il Comune: dobbiamo trovare un’intesa

MAGOMADAS. Si è tenuta ieri pomeriggio l’assemblea del Comitato Ambiente Planargia, nei locali del centro sociale messi a disposizione dal Comune. Con numerosi interventi sulla questione dell’impiant...

12 gennaio 2020
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MAGOMADAS. Si è tenuta ieri pomeriggio l’assemblea del Comitato Ambiente Planargia, nei locali del centro sociale messi a disposizione dal Comune. Con numerosi interventi sulla questione dell’impianto di trasformazione di fanghi di depurazione in ammendante per l’agricoltura, che ha aperto battenti da luglio nella zona industriale del paese. Hanno partecipato una sessantina circa di cittadini in arrivo da Magomadas, Flussio, Tresnuraghes ed altri centri della Planargia. Dopo due ore di dibattito il sindaco Emanuele Cauli ha annunciato che «Si arriverà a breve ad una soluzione», rispetto ad una vicenda definita come «Complessa, con non pochi aspetti tecnici e normativi e sulla quale il Comune si è da subito attivato dopo le segnalazioni di disagio riferite dai cittadini». La riunione, ha spiegato il portavoce del Comitato Ambiente Planargia Franco Sechi, è stata convocata per fare il punto della situazione, in tema appunto di odori percepiti e presunta presenza abnorme di mosche nell'area industriale, sottolineata più volte anche il pubblico. Il Comitato voleva fare il punto della situazione e tracciare una linea d’azione chiara e condivisa. «Ci stiamo muovendo magari in silenzio, ma vi assicuro con grande dedizione. Per questo chiediamo il vostro supporto continuo» l’appello di Sechi. Quindi la lunga esposizione del sindaco di Magomadas, che ha portato con sé una corposa cartella di atti sull’iter di autorizzazioni all’avvio dell’impianto nell’area industriale della zona San Pietro, a un tiro di schioppo dalle case dell’isolato di Siddu, dove si registrano i maggiori disagi. Nel corso della riunione è intervenuto anche il presidente del Consorzio tutela della Malvasia di Bosa Giovanni Porcu, che ha riferito che l’ente ha messo nelle mani di un consulente legale le valutazioni circa la possibilità o meno che nel territorio della Malvasia possa svilupparsi un genere di attività come quella avviata dalla Geco. Per il consigliere di opposizione nel Comune di Flussio Ivan Lelli le amministrazioni locali «dovrebbero dare risposte concrete ai problemi segnalati dai cittadini – e – procedere alle eventuali segnalazioni alla magistratura, se necessario».

Secondo il sindaco Emanuele Cauli «Dobbiamo sederci ad un tavolo e trovare un’intesa, chiedendo all’associazione Isde Medici per l’ambiente di affiancarci. Domani ho un appuntamento con il dirigente generale di Arpas. Con la Provincia abbiamo individuato alcuni nodi critici. La prossima settimana sarà più chiaro il quadro delle responsabilità, che comunicheremo al Prefetto chiedendogli di intervenire». Altrimenti procederà il sindaco «Con tutti i rischi che una eventuale richiesta di fermo impianto comporterebbe».(al.fa.)

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