La Nuova Sardegna

LULA. Domani si festeggia Sant’Antonio Abate secondo la tradizione che si tramanda di generazione in generazione. È l’appuntamento con l’albero della cuccagna ovvero “Su Punteddu de Sant’Antoni”. Sa tripide composta Giovanna Loi, Mariantonietta Moro e Tina Piras, con la collaborazione “de sas partes”, da diversi giorni nella sede sociale di via Verdi stanno predisponendo il tutto per accogliere i festaioli. Nulla è lasciato al caso, dalla preparazione de “s’aranzata” a “su coccone durche” e la cena a base di carne “in capote”, da consumare nella tarda serata. Gli uomini del priorato dopo aver recuperato un tronco di un albero (su punteddu, quest'anno alto circa 10 metri) e averlo issato al centro, come segno propiziatore, di piazza Luxemburg, si apprestano a raccogliere le frasche del sottobosco, per formare attorno all'albero della cuccagna una catasta da accendere, nel tardo pomeriggio, il falò. In cima va sistemato il simbolo di “sa panata”, premio per il “balente” che raggiungerà per primo la cima. Tutto dovrà essere pronto all'ora prestabilità. Alle ore 18,30 nella Chiesa di Santa Maria Assunta verrà celebrata, dal nuovo parroco don Totoni Cosseddu, la messa, poi tutti in processione sino a piazza Luxemburg dove,dopo aver benedetto"su punteddu" e compiuto tre giri attorno viene acceso il falò, che emana un profumo accattivante, un clima da favola. Quando le fiamme divorano la catasta inizia la bagarre per scalare l'albero della cuccagna ed è una lotta fra “balentes". Finito lo spettacolo dei balentes, viene offerta la cena tipica a base di carne "in capote" e la serata continua con la esibizione del coro Omines Agrestes e le note dell’organettista Checco Demontis. (b.a.)