La Nuova Sardegna

Nuoro

Contro lo spopolamento valgono le idee in “Rete”

di Alessandra Porcu
Contro lo spopolamento valgono le idee in “Rete”

Borore, l’organismo che raggruppa le associazioni conta su 26 adesioni L’obiettivo: creare azioni per far sopravvivere i piccoli centri. Si punta sui giovani

16 gennaio 2020
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BORORE. Lo Statuto è stato approvato all'unanimità, così come il “Manifesto” e la “Carta delle proposte”. Durante il quinto incontro della Rete delle associazioni, qualche giorno fa a Borore, sono stati nominati anche gli organi di quella che oramai è a tutti gli effetti una “Comunità per lo sviluppo”.

Ne fanno parte 26 soggetti che hanno dichiarato guerra allo spopolamento in difesa della Sardegna e dei suoi paesi.

«Qualche anno fa – ha sottolineato il coordinatore Fausto Mura – sembrava che questo progetto sarebbe stato impossibile da realizzare. Invece stiamo riuscendo a costruire un organismo che ha un'importanza enorme dal punto di vista culturale, sociale e politico. Mentre altri si dividono, il mondo dell'associazionismo isolano si unisce intorno a un piano che vuole difendere la sopravvivenza dei piccoli centri e che chiede interventi urgenti per la rinascita delle zone interne e marginali della nostra terra».

Da quel 18 novembre 2018, data del primo incontro pubblico, ne sono cambiate di cose. Oggi la Rete è una realtà ben consolidata. Operativa a tutti gli effetti, come il suo gruppo di coordinamento. In meno di un biennio, il numero delle associazioni aderenti è raddoppiato. E la speranza è che aumenti ancora.

«Il nostro è un cantiere aperto al dialogo. Al confronto con le istituzioni politiche, col mondo della cultura e, in modo particolare, con quello dei giovani», ha precisato Fausto Mura.

Con le nuove generazioni si vuole costruire un rapporto privilegiato. E con loro e per loro che si sta lottando. Attraverso azioni mirate: convegni, conferenze, dibattiti e seminari. E poi ci sono concerti, corsi ed eventi per promuovere e valorizzare i beni identitari. Alla base di questo grande e ambizioso progetto c'è, prima di tutto, la cooperazione.

“Uniti possiamo andare lontano”. Questo il messaggio lanciato forte e chiaro anche da due tra i relatori: Corradino Seddaiu, presidente dell'associazione Realtà virtuose, e Giammario Senes rappresentante dell'associazione Progetto-territorio di Bonorva e del Gal Logudoro-Goceano.

Nel corso dei loro interventi hanno presentato nello specifico il “Manifesto” e la “Carta delle proposte”. Documenti che racchiudono l'anima dell'intero progetto. Mobilità, cultura, servizi, economia, lavoro e sanità. Sono i punti fermi di una “rivoluzione” culturale e pacifica che parte dal basso per dar voce ai bisogni dei cittadini. Per far valere i loro sacrosanti diritti.

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