La Nuova Sardegna

Nuoro

Oliena, l’archeologa: il ponte di Papalope va salvaguardato

di Nino Muggianu
Oliena, l’archeologa: il ponte di Papalope va salvaguardato

OLIENA. C'è un cauto ottimismo tra i cittadini di Oliena e Dorgali alla luce della buona notizia arrivata lunedi dalla procura di Nuoro e del resto, visti i precedenti annunci di riaperture al...

16 gennaio 2020
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OLIENA. C'è un cauto ottimismo tra i cittadini di Oliena e Dorgali alla luce della buona notizia arrivata lunedi dalla procura di Nuoro e del resto, visti i precedenti annunci di riaperture al traffico del ponte di Oloè poi subito rientrate, non c'è da dar torto. Intanto, in attesa di sviluppi, sulla Sp 46, sia nel versante Oliena che in quello di Dorgali, da parte dell'Anas sono state piazzate le sbarre di chiusura in caso piena del fiume. Deve andare avanti anche il progetto per il ponte di ferro. “Aspettiamo il provvedimento finale – commenta Gianfranca Salis, archeologa ed esponente dell’opposizione a Oliena – una volta che arriva il dissequestro stapperemo le bottiglie di champagne. Il ponte di ferro comunque deve andare avanti: Oloè e Papalope sono due cose completamente diverse. Quel guado è fondamentale per le aziende di tutta la zona, sul Cedrino si deve passare anche lì per la percorribilità delle strade di penetrazione agraria. Anche perché il ponte romano di Papalope è un monumento importantissimo dal punto di vista storico a testimonianza della viabilità antica e di grande interesse anche dal punto di vista architettonico. Sicuramente è stato realizzato in uno dei punti dell'asse viario già in età romana.È stato funzionale per tanti secoli quindi ha vari elementi di rifacimento e di sistemazione. Si vedono le diverse tecniche che nel tempo si sono aggiunte. Era la parte più importante della viabilità prima della realizzazione delle strade provinciali anche i tempi non tanto lontani. La struttura ha avuto un utilizzo anche nelle fasi medievali. Per cui è una testimonianza del viario antico, nelle varie epoche». Ancora Salis: «Quella è una zona si cui si convogliano diverse strade, per cui il ponte militare è fondamentale perché servirà una parte dell'agro dove insistono i terreni di maggiore vocazione agricola».

Riguardo a Oloè «la questione importante – dice la consigliera Gianfranca Salis – riguarda l'altezza dell'acqua in caso di piena. Bisognerebbe affrontare questo tema. Per carità adesso va benissimo che si trovi la soluzione ma nella prospettiva bisogna risolvere una volta per tutte il problema. Il Cedrino va messo in sicurezza in maniera tale che il sollevamento a 114 metri non ci sia. Bisogna dare atto che c'è stato un grande impegno da parti dei politici, dei cittadini che si sono mossi, i comitati, un segnale della comunità che aveva necessità di questo ponte. In prospettiva però bisognerà affrontare seriamente il problema».

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