La Nuova Sardegna

Nuoro

Magomadas, caso fanghi: il sindaco Cauli in procura

di Enrico Carta
Magomadas, caso fanghi: il sindaco Cauli in procura

Il primo cittadino convocato dal pm Basso porta un faldone di documenti  Intanto è stato aperto un fascicolo sullo smaltimento dei reflui dalla Puglia

18 gennaio 2020
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MAGOMADAS. L’odore dei fanghi di Magomadas inizia a sentirsi forte anche in procura. Ieri mattina, verso le 11.30, vi ha fatto il suo ingresso il sindaco Emanuele Cauli convocato dal procuratore Ezio Domenico Basso. Il primo cittadino era solo, accompagnato però da un ampio volume di documenti, che gli sono serviti per ricostruire tutta la vicenda. Non è ovviamente indagato, anche perché non è certo lui il responsabile di tutta la procedura che ha viaggiato ben più in alto del livello comunale e comunque è stata avviata e (quasi) completata quando non era ancora stato eletto. A Magomadas a gestire tutto, pur con i limitati poteri che dovrebbe avere, era il commissario straordinario.

Che ci fosse un esposto sull’impianto di trattamento dei fanghi di depurazione provenienti dalla Puglia lo si sapeva da tempo.

Che ci fosse un’inchiesta legata proprio a quelle prime segnalazioni, la maggior parte delle quali partite dai cittadini, pure. Forse però le cose hanno avuto un’accelerata improvvisa dopo l’attenzione mediatica ricevuta dall’impianto della Geco, finito sotto i riflettori ripetutamente in queste ultime settimane. L’interrogatorio di Emanuele Cauli è durato all’incirca un’ora e mezzo, ma ovviamente il contenuto non è stato divulgato per ragioni legate alle indagini. Non si dovrebbe andare però molto lontani dalla verità, visti i documenti che il primo cittadino aveva con sé, se si ipotizza che il procuratore ed Emanuele Cauli abbiano parlato sia dell’iter burocratico che ha portato all’apertura dell’impianto sia delle attuali condizioni dell’impianto.

I dubbi, emersi già in queste settimane, potrebbero aver trovato ulteriori conferme. La società che in Sardegna si appoggia agli imprenditori Bonifacio Angius e Leonardo Galleri ha sempre affermato che tutto è in regola in quell’angolo di terra tra i Comuni di Magomadas, Trasnuraghes e Flussio – la Geco avrebbe sfruttato solamente uno spazio normativo che gli lascia il Piano urbanistico –. Qualcosa che non profuma di fresco però potrebbe esserci e l’impressione è che la procura che coordina sia i carabinieri del Noe che gli agenti del Corpo forestale abbia già individuato alcune pecche nel sistema. L’iter burocratico potrebbe essere incompleto – mancherebbe il via libera che dovevano dare alcune conferenze di servizio –, ma ciò che più attira l’attenzione sarebbe l’incompletezza dell’impianto che sta già trattando i prodotti in vasche che non avrebbero le dimensioni previste e che non sarebbero ancora pienamente funzionanti. Sono del resto gli stessi dubbi fatti notare dai tecnici dell’Arpas.

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