La Nuova Sardegna

Nuoro

Emodinamica, appello al garante

di Giusy Ferreli

Lanusei, Lapia (M5s) denuncia all’Anticorruzione le spese inutili e segnala il caso alla Procura

22 gennaio 2020
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LANUSEI. La battaglia sulla mancata apertura della sala di Emodinamica dell'ospedale di Lanusei arriva ai piani alti. E rischia di avere un inatteso risvolto giudiziario. Dopo dieci giorni dalla prima segnalazione, la deputata Mara Lapia ha inviato una seconda lettera al ministro della Salute ma, stavolta, tra i destinatari c'è anche il presidente dell'Autorità anticorruzione e il procuratore di Lanusei, Biagio Mazzeo. Se a al ministro Roberto Speranza la parlamentare chiede un intervento immediato sui ritardi dell'accreditamento e al garante Francesco Merloni chiede di verificare le procedure, al magistrato a capo della Procura ogliastrina chiede di accertare se ci siano condotte penalmente rilevanti. «Si prende atto che, a distanza di dieci giorni dalla missiva con la quale informavo il Ministero della Salute e la Regione sulla drammatica situazione che si sta verificando al “Nostra Signora della Mercede” non risulta essere stata avviata alcuna procedura per l'attivazione del servizio», premette la parlamentare che ricorda ai suoi interlocutori, tra i quali anche il presidente della Regione Cristian Solinas e l'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu, che lo sciopero dai farmaci salvavita e della fame dei cardiopatici ogliastrini va avanti ininterrottamente da oltre due settimane, con esiti che potrebbero rivelarsi drammatici. «Pochi giorni fa – ricorda Lapia – alcuni cardiopatici che scioperano per vedersi riconosciuti diritti costituzionalmente garantiti, hanno avvertito i primi malori».

La protesta era già cominciata lo scorso 2 gennaio, per poi essere sospesa il giorno successivo quando il direttore amministrativo dell'Ats, l'ogliastrino Attilio Murru, in visita nel reparto di Cardiologia occupato dai malati, aveva assicurato l'espletamento della procedura per l'accreditamento del servizio in tempi immediati. «Al 20 gennaio – sottolinea Lapia – non risultano atti concreti per la risoluzione della problematica». La componente della commissione Sanità non si limita a puntare il dito contro i ritardi nell'apertura della struttura, già collaudata pronta per essere operativa, ma chiede conto anche della spendita di fondi pubblici, 850 mila euro di finanziamenti comunitari. «Non si comprendono le ragioni di un tale dispendio di denaro pubblico che non ha creato un reale e tangibile valore aggiunto per il presidio. In questo periodo tra l’altro, sono stati impiegati ulteriori fondi pubblici per garantire l’assistenza dei cardiopatici a Nuoro e Cagliari».

Gli interrogativi son molteplici. Dalle reali motivazioni «di questo inspiegabile ritardo» sino a «cosa si nasconda dietro scelte che non consentono l'attivazione di una sala pronta e collaudata». Lapia, infine, chiede se si ravvisi «l’esistenza di condotte penalmente perseguibili, sia per quanto riguarda la gestione delle risorse pubbliche, sia in riferimento ai rischi per la salute dei cardiopatici». Non meno duro l'unico rappresentante dell'Ogliastra in Consiglio regionale: «Si sta menando il can per l’aia, annunciando soluzioni ad un problema annoso. Abbiamo fatto un’interrogazione, chiesto l’accesso agli atti e un confronto urgente con la parte tecnica e politica. Non abbiamo avuto alcun riscontro», tuona il dem Salvatore Corrias -

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