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Pediatria e ospedale senza medici la Regione rassicura il Comune

di Alessandro Farina
Pediatria e ospedale senza medici la Regione rassicura il Comune

BOSA. Per risolvere le criticità di personale nei reparti dell’ospedale Mastino e di alcuni specialisti nei Servizi territoriali della Planargia, arriva la massima disponibilità dell’assessore...

22 gennaio 2020
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BOSA. Per risolvere le criticità di personale nei reparti dell’ospedale Mastino e di alcuni specialisti nei Servizi territoriali della Planargia, arriva la massima disponibilità dell’assessore regionale Mario Nieddu e del direttore dell’Ats Sardegna Steri nel tavolo tecnico fra amministratori, azienda e Regione che si è tenuto lunedì pomeriggio a Cagliari. Solo nei giorni scorsi una delle vertenze aperte nella città del Temo, quella del pediatra di libera scelta, ha infatti trovato soluzione, dopo la firma dell’atto che riconosce Bosa come sede carente e relativa comunicazione alla Regione. Inizia qui l’iter, probabilmente di un paio di mesi, che porterà al bando della Assl per una sede stabile e non temporanea del servizio.

Ma sul tavolo cagliaritano approdano anche tanti altri capitoli aperti in tema sanità in riva al Temo, messi nero su bianco in un documento votato all’unanimità dalla commissione comunale sanità e lunedì mattina dall’intero consiglio, nella riunione che ha preceduto la partenza per il capoluogo sardo della delegazione di amministratori locali. Il servizio analisi, quello del Pronto Soccorso, la diagnostica per immagini, il reparto di Medicina del Mastino sono carenti di specialisti e medici ospedalieri. Dal tavolo emerge che Regione e Ats si sono impegnati a dare corso allo svolgimento dei necessari concorsi per risolvere un problema che affligge anche altre realtà dell’isola. Mentre per coprire le carenze di organico in tempi brevi all’ospedale Mastino si pensa di ricorrere alla mobilità interna ed a selezioni temporanee. Sarebbe inoltre imminente, trapela, un globale riassetto dell’emergenza urgenza nell’isola, che dovrebbe ricomprendere anche la fascia centro occidentale.

L’ospedale di Bosa è “stabilimento di zona disagiata” e la normativa prevede la presenza di Pronto Soccorso, servizi e reparti collegati. Nei mesi estivi poi Bosa e la zona decuplicano per numero di presenze turistiche rispetto alla sommatoria di residenti. Appare quindi indispensabile la presenza di una postazione 118 con ambulanza e medico a bordo, a cui affiancare le ambulanze di altri enti con il codice “india” che invece non prevede la presenza di un medico soccorritore. Dalle parole, come per la questione pediatra di libera scelta, si dovrà passare ora agli atti ed ai fatti concreti. Anche perché pare che all’interno dell’ospedale la carenza di organico sia un problema da affrontare quotidianamente per garantire il diritto alla salute.



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