La Nuova Sardegna

Nuoro

Proteste in via Lamarmora «Aprite l’intermodale»

di Kety Sanna
Proteste in via Lamarmora «Aprite l’intermodale»

Commercianti sul piede di guerra per la ritardata consegna dei lavori del Centro «Disposti a chiudere le attività per stare a fianco a tutte le maestranze»

22 gennaio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Non hanno dubbi i commercianti di via Lamarmora: l’apertura del Centro intermodale è fondamentale per la ripresa della città, perciò occorre muoversi per risolvere i problemi che, ormai, vanno avanti da oltre un anno. I 120 parcheggi previsti all’interno della struttura sarebbero una boccata d’ossigeno non solo per il traffico ma creerebbero movimento di persone e quindi di denaro. Il sit-in davanti ai cancelli chiusi del cantiere di via Romagna, e la successiva polemica delle società in subappalto che fino a ottobre scorso hanno eseguito buona parte dei lavori dell’opera in appalto alla Teicom Srl di Assemini, ha scosso gli animi dei titolari delle attività che ruotano attorno all’area, che si sono mobilitati per l’ultimazione dei lavori.

«Credo che come operatori commerciali del centro cittadino – dichiara Fabio Rosas, sulla pagina Facebook della sua gioielleria – non possiamo più restare inermi e indifferenti a questo stato di cose e nello specifico al ritardo ormai incancrenito che da anni vede la struttura perennemente chiusa. Struttura che, con i suoi 120 posti auto e con i suoi 18 stalli per gli autobus, darebbe respiro al traffico cittadino e rivitalizzerebbe il centro con l’indotto che gira intorno. Noi operatori – sostiene convinto il commerciante – con le nostre aziende, diamo ampia disponibilità ad una azione di sostegno che ci vedrebbe impegnati anche nella chiusura delle attività commerciali al fianco di tutte le maestranze (che prestano la propria opera per l’ultimazione dell’importante struttura) che da mesi non ricevono lo stipendio. La città è stanca di vivere situazioni come questa. Non è più pensabile – conclude Fabio Rosas – che la realizzazione di un’opera duri così tanto tempo. Occorrerebbe effettuare controlli più severi ed accertarsi che i lavori vengano fatti a regola d’arte». Il post ha ricevuto il gradimento di oltre 4mila persone, soprattutto dei colleghi dei negozi vicini che si sono mobilitati aderendo all’iniziativa.

«Siamo preoccupati – afferma Gabriele Cavada, titolare di un bar a pochi metri dalla stazione ferroviaria – che questa sia per la città l’ennesima incompiuta. Sarebbe davvero un peccato far passare ancora dei mesi, sapendo che l’opera creerebbe dei nuovi posti di lavoro e darebbe un aiuto al centro cittadino. Inoltre – conclude il commerciante – oltre a decongestionare il traffico, avendo la fermata degli autobus vicino a tutti gli uffici più importanti e alle attività commerciali, c’è chi potrebbe decidere di preferire il pullman alla macchina». In realtà l’apertura della struttura era prevista già un anno fa. A seguito di vari intoppi, i lavori sono sempre ripresi. A ottobre scorso, però, un nuovo fermo dei subappaltatori che non vedendo soldi da mesi, hanno deciso di abbandonare il cantiere. Dal canto suo, il Comune, ha rispettato i tempi e pagato quanto dovuto all’impresa appaltatrice (la Teicom Srl di Assemini ndr) che sarebbe sparita nel nulla senza aver adempiuto ai propri doveri nei confronti delle aziende fornitrici di beni e di servizi. «I parcheggi del Centro intermodale – aggiunge Antonio Zedde, proprietario di un negozio di abbigliamento maschile – sarebbero d’aiuto anche per le attività del Corso Garibaldi diventato area pedonale urbana».

Non solo: per Maria Grazia Mele titolare di un negozio di abbigliamento da donna, infatti, «l’apertura della struttura permetterebbe alle persone di lasciare le auto custodite e di poter, finalmente, passeggiare lungo tutta la via Lamarmora fino al Corso».

Insomma, l’apertura del Centro intermodale è attesa da tutti in città, come anche dai pendolari della provincia. I lavori, stando a quanto comunicato dall’amministrazione comunale, sono a buon punto e dovrebbero essere consegnati entro gennaio. Dieci giorni, dunque, per continuare a sperare.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative