La Nuova Sardegna

Nuoro

«Il carcere di Lanusei è un presidio di legalità»

di Giusy Ferreli
«Il carcere di Lanusei è un presidio di legalità»

Per il ministero la sua gestione è antieconomica. Ma il territorio si ribella: diciamo no alla chiusura

23 gennaio 2020
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LANUSEI. Se dipendesse da Francesco Basentini, alto funzionario a capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, il carcere di Lanusei chiuderebbe. Troppo antieconomica la sua gestione e soprattutto troppi soldi da investire in una struttura che ha fatto il suo tempo. Ma l'ultima parola spetta al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e la battaglia dal piano tecnico si sposta su quello politico. E su questo fronte le voci contrarie alla sua chiusura, e i tentativi per scongiurare la chiusura, non mancano. «La casa circondariale di Lanusei è un presidio importante di legalità per il nostro territorio: percorreremo tutte le vie consentite per scongiurarne la chiusura attacca Salvatore Corrias, consigliere regionale ogliastrino che sta seguendo, con il sindaco Davide Burchi, le vicende che ruotano attorno alla paventata soppressione del San Daniele, istituto di pena che già in un decreto ministeriale del 2001 era stato inserito tra gli «istituti penitenziari strutturalmente non idonei alla funzione propria, per i quali risulta necessaria o conveniente la dismissione». Le voci di dismissione si sono amplificate e Corrias ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Cristian Solinas per verificare il reale intendimento del governo. A metà gennaio è arrivata la risposta dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero. Una doccia gelata per il territorio perché elenca tutti i motivi per cui l'istituto ogliastrino dovrebbe chiudere. «Benché comprendiamo le ragioni avanzate dal ministero e sulla cui ragionevolezza ovviamente non dubitiamo - incalza Corrias – non possiamo esimerci dal rilevare l’indispensabilità della permanenza del carcere, sia per la sua stretta connessione con il tribunale di Lanusei, sia quale presidio di giustizia e di presenza dello Stato». Per il sindaco Burchi il fatto che il San Daniele non sia sovraffollato depone a favore del mantenimento. Il clima che si respira al San Daniele – sottolinea Burchi – è umano, in conformità al disposto costituzionale della funzione rieducativa del carcere». Quest'ultimo intervento si aggiunge a quelli in difesa dei servizi sanitari, l’ultimo sulla mancata apertura dell'Emodinamica dell'ospedale, per ora Vano: neanche la lettera della deputata Mara Lapia, inviata tra gli altri anche il presidente dell'Autorità anticorruzione e al procuratore di Lanusei, è servita sinora a smuovere le acque.

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