La Nuova Sardegna

Nuoro

unione dei comuni barbagia 

Frutticoltura montana dalla fornitura di piante fino alle marmellate

LODINE. Frutta fresca o frutta secca, per produzioni di qualità che vogliono in qualche modo ripristinare la coltivazione di alberi da frutto in vaste aree della Barbagia, dove un tempo era una...

26 gennaio 2020
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LODINE. Frutta fresca o frutta secca, per produzioni di qualità che vogliono in qualche modo ripristinare la coltivazione di alberi da frutto in vaste aree della Barbagia, dove un tempo era una pratica diffusa e di sostentamento familiare di tipo integrativo. Così l’obiettivo non è solo economico ma anche e soprattutto ambientale. L’Unione dei Comuni Barbagia ha pubblicato un bando a favore della frutticoltura di montagna, con la possibilità per l’imprenditore agricolo o per il semplice proprietario di un terreno che volesse dedicarsi alla coltivazione, di avere oltre alla fornitura delle piantine anche un costante monitoraggio da parte dei tecnici dell’agenzia Laore, che con l’Unione dei Comuni hanno stretto una partnership. Così fin dall’analisi del terreno e delle condizioni minime per l’impianto, si potranno avere consigli su quale coltivazioni orientarsi, capire insomma con l’ausilio degli esperti a che tipo di coltura si presta il proprio terreno. Una possibilità di reddito, che strizza l’occhio anche all’innovazione con la possibilità di impiantare anche una coltivazione di frutti di bosco, praticamente degli sconosciuti in Barbagia, ma senza dubbio richiesti in Sardegna che importa la maggior parte delle quantità richieste dal mercato. Un bando pubblicato sul portale dell’Unione dei Comuni Barbagia e sul sito internet di ogni comune aderente (Oniferi, Sarule, Olzai, Ollolai, Gavoi, Ovodda) che segue di qualche mese un avviso di manifestazione d’interesse «necessario per capire quante persone potevano essere interessate ad avviare questa nuova attività – è stato spiegato dai tecnici Laore –, e a quale tipi di cultivars le persone possono essere più interessate». Sono state poco meno di 80 le manifestazioni di interesse, e questo ha permesso all’Unione dei Comuni di mettere in bilancio le risorse necessarie per dare attuazione alla misura.

Ora si passa alla fase operativa con l’apertura del bando e tutto ciò che ne consegue: «Ovviamente – hanno concluso – l’accompagnamento sarà dall’impianto alla destinazione della frutta: sia essa per vendita diretta o per la trasformazione in marmellate». La scadenza per presentare le domande è fissata per il 4 febbraio. (m.c.)

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