La Nuova Sardegna

Nuoro

Casa della salute a Dorgali nuovi progetti dell’Assl

di Nino Muggianu
Casa della salute a Dorgali nuovi progetti dell’Assl

Il direttore del Distretto in visita ai lavori, appena avviati, del Centro dialisi Gesuina Cherchi: «Recupereremo gli spazi per una struttura socio sanitaria»

29 gennaio 2020
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DORGALI. «A Dorgali si può fare ancora tanto. Qui può nascere benissimo la Casa delle salute gli spazi ci sono. In questa area vuota e inutilizzata, tra l’ambulatorio della guardia medica e il centro dialisi, anche con poca spesa si possono realizzare due ambulatori capaci di ospitare due medici di famiglia». Gesuina Cherchi, direttore del Distretto sanitario di Nuoro, presente alla cerimonia di consegna di un defibrillatore alla cittadinanza da parte dei fedales del 1969, è un vulcano di idee e consigli. Suggerimenti ai tecnici della Assl in visita al Centro dialisi ma anche alla sindaca Itria Fancello e ai presenti. «Un bel dono da parte di qualche associazione alle donne di Dorgali potrebbe essere, per esempio, un ecografo per l’ambulatorio ginecologico, per evitare che le donne gravide debbano ancora viaggiare a Nuoro. A Dorgali, la Casa della salute si potrebbe realizzare benissimo ed è mia intenzione portarla avanti – promette la dottoressa Cherchi –. Adesso vedremo come andranno avanti i lavori di ristrutturazione appena iniziati nei locali della Dialisi e cercheremo di dare risposte il più veloce possibile ai malati, che fanno riferimento a questo centro e che momentaneamente sono costretti a viaggiare. Cerchiamo di recuperare degli spazi che attualmente sono utilizzati diversamente, per cui credo che a Dorgali possiamo fare tante cose. Prometto tutto il mio impegno». La speranza dei dorgalesi è che non siano solo parole, come successo finora. Dell’apertura del poliambulatorio si era parlato anche nel 2014 quando tutto sembrava pronto. Poi, però la partenza non è mai avvenuta. Tra i suggerimenti del direttore di Distretto sanitario anche quello per la futura Casa di riposo.

«Bisognerebbe fare l’accreditamento come struttura socio sanitaria. So che grazie alla generosità dei dorgalesi sta nascendo un centro anziani in uno stabile di proprietà della parrocchia di Santa Caterina. Potrebbe nascere una “Struttura di sollievo” capace di ospitare pazienti anche per brevi periodi. Non centra se è di proprietà della chiesa, ci sono tante strutture accreditate con le convenzioni esistenti – ha aggiunto Cherchi –. Bisogna vedere e capire che tipo di convenzione andrebbe bene. Ci sono delle tipologie di strutture, ad alto medio e basso livello; bisogna prendere in mano lo statuto e vedere cosa prevede la Regione per le riabilitazioni. Io – ha concluso il direttore – mi impegno per sapere cosa si potrebbe fare, poi mi farò sentire più avanti».

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