La Nuova Sardegna

Nuoro

Distrutto dal fuoco il cuile di ziu Rafaele

di Nino Muggianu
Distrutto dal fuoco il cuile di ziu Rafaele

Dorgali, va in fumo lo storico rifugio dei caprai a Doinanicoro. Era stato ricostruito da un gruppo di generosi volontari

30 gennaio 2020
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DORGALI. È stato distrutto da un incendio, raso al suolo e in cenere, lo storico cuile di ziu Rafaele nell'altopiano di Doinanicoro nel Supramonte di Dorgali, ai confini tra i territori dei comuni di Orgosolo e Urzulei. È riduttivo anche definire vandali gli autori di un gesto del genere, se non “criminali”. È andato in fumo un vero gioiellino dell'architettura povera dei caprari dorgalesi; un pezzo di storia del mondo dei pastori che per mesi vivevano con le loro famiglie nella montagna, isolati dal mondo. è stato dato alle fiamme e bruciato in pochi minuti il lavoro di un anno circa, da parte del gruppo di volontari che era nato proprio in quella occasione, nel 2004. Un lavoro fatto a più riprese per la lontananza e per la difficoltà di raggiungere la località, per cui era stato necessario anche l’aiuto di un elicottero.

In pochi attimi , forse domenica scorsa, qualche gruppo di “appassionati della natura” ha visto bene di completare il lavoro di ristrutturazione di una anno fa, seguita alla ricostruzione, appiccando fuoco alla copertura fatta di assi e frasche di ginepro. Materiale altamente infiammabile se sottoposto al fuoco che poi diventa incontrollabila. Probabilmente, un'azione fatta da “escursionisti” che avevano abusato del cannonau e che , o per gioco o per negligenza – ma la sostanza non cambia – hanno distrutto l’arcaica abitazione chiamata di ziu Rafaele, per ricordare un capraro di Urzulei che per tanto tempo aveva vissuto in quel cuile. La speranza è che qualcuno li abbia visti e li segnali ai carabinieri della stazione di Dorgali o che gli stessi in qualche maniera si facciano sentire con il comitato di ricostruzione dei cuiles, per prendere accordi per la ricostruzione. Gli autori dell'inqualificabile gesto hanno fatto un danno incalcolabile non solo alla popolazione dorgalese, ma al mondo dell’escursionismo che aveva il cuile di ziu Rafaele come uno dei punti di riferimento della escursioni nel Supramonte. Adesso, le cose anche con gli altri cuiles della rete potrebbero cambiare con il l’introduzione di alcune regole per l’utilizzo di queste abitazioni dei monti dorgalesi. Intanto, sarebbe ben chiarire che gli 11 cuiles del Supamonte dorgalese sono stati ricostruiti dal gruppo di volontari che opera sin dal 2000 e il comune di Dorgali non c’entra nulla o quasi, come si legge in qualche agenzia di escursionismo che usa gratis i cuiles realizzati dagli altri. Metterli a disposizione di tutti era ed è la filosofia del comitato di ricostruzione, ma da ora in avanti qualcosa potrebbe cambiare. «Esprimiamo grande amarezza e rabbia nel vedere andare letteralmente in fumo queste strutture, veri e propri monumenti e simboli identitari della pastorizia e del Supramonte – scrivono dall’associazione guide ambientali escursionistiche del Supramonte – da tanto tempo denunciamo che la situazione è fuori controllo. Si sta pensando a far aumentare l’afflusso delle persone nel Supramonte aprendo sempre più sentieri senza però che ci sia il minimo controllo o gestione nell’area. Le due cose devono procedere assieme se si vogliono preservare le bellezze naturali culturali del luogo. Pensiamo anche al dispiacere della associazione dei cuiles che l’ha ricostruito tante fatiche e sacrifici. Avevano intenzione di ricostruire anche il Cuile Pippillodi a 200 metri da questo ma ora ... ».

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