La Nuova Sardegna

Nuoro

Comune di Nuoro, oltre 1200 candidati per 10 posti da impiegato

di Paolo Merlini
Comune di Nuoro, oltre 1200 candidati per 10 posti da impiegato

È entrato nel vivo il bando pubblico per i nuovi istruttori amministrativi contabili. Le preselezioni si svolgeranno all’Euro Hotel a scaglioni di 250 persone ciascuno 

01 febbraio 2020
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NUORO. Si ritroveranno a scaglioni di 250 candidati nella sala convegni dell’Euro Hotel in via Trieste. Cinque scaglioni, più esattamente, perché all’appello dell’amministrazione comunale per l’assunzione di dieci istruttori amministrativi contabili a tempo indeterminato – termini questi ultimi ormai tristemente in disuso– hanno risposto in mille e trecento. Non era mai accaduto in città, e di sicuro erano anni che non accadeva al Comune di Nuoro, dove l’ultimo concorso pubblico risale al 2005. E di fronte a una mole così imponente di candidati l’amministrazione ha dovuto rivolgersi a una società specializzata, in grado di organizzare anche dal punto di vista logistico le prove che i candidati dovranno affrontare. Quando? Ancora non si sa, perché deve essere ancora nominata la commissione giudicatrice, ma forse durante il mese di febbraio appena iniziato.

Il primo passo del concorso ha riguardato una primissima selezione in base ai curricula dei candidati. Sono risultati idonei (è sufficiente il diploma di scuola superiore) 1242 candidati. Altri 37 sono stati esclusi già in questa prima fase. A loro si aggiungono i cosiddetti interni, cioè i dipendenti che intendono migliorare la propria posizione o semplicemente cambiare mansioni (sono appena tre), e altre 13 persone che fanno parte delle categorie protette. Questi ultimi sedici candidati salteranno, come prevedono le norme, la prima fase di preselezione (cioè le cinque giornate di test all’Euro Hotel) e accederanno direttamente alla prova scritta successiva.

A questa approderanno anche coloro che alle preselezioni avranno i migliori risultati. Saranno cento, più altri cento potenziali candidati che avranno raggiunto lo stesso punteggio del centesimo in graduatoria. L’elenco dei 1242 è disponibile in rete sul sito web del Comune. Di ciascun candidato compare la data di nascita ma non il luogo di residenza, ma dal Comune fanno sapere che le domande sono arrivate da tutta la Sardegna e in qualche caso anche dalla penisola. I più giovani hanno 19 anni appena compiuti, il più grande ne ha ben 65, un’età in cui molti lavoratori intravvedono già la pensione. Un altro segno, se ce ne fosse bisogno, della fame di lavoro in tutta la Sardegna ma in particolare nel territorio nuorese.

Qualche dettaglio sul ruolo che andranno a ricoprire i dieci fortunati che vinceranno il concorso. Come detto diventeranno istruttori amministrativi contabili, e saranno inquadrati nella categoria C dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Lo stipendio annuale sarà di 30mila euro lordi.

Al concorso stanno lavorando da mesi gli uffici comunali del settore personale con l’assessora Maria Boi. «È dal 2005 che il Comune di Nuoro non espletava concorsi per amministrativi (cat C). Le assunzioni successive – dice – sono avvenute soltanto a tempo determinato, alimentando un fenomeno di precariato cronico: solo il bando di stabilizzazione del 2016, dunque durante il mio assessorato, ha consentito l’assunzione di quei dipendenti, diciannove in un primo tempo ai quali sono seguiti altri cinque, che di anno in anno vivevano il trauma di non avere la certezza del rinnovo».

«Putroppo – continua Maria Boi – il blocco del turnover a tutti i livelli e in tutti i settori ha portato a una sostanziale paralisi soprattutto di quei servizi che il cittadino percepisce come essenziali. Il colpo di grazia lo sta dando la quota cento, con sempre più numerose domande di pensionamento. Ciò sta causando mancanza di programmazione in quel meccanismo elementare quanto necessario che avrebbe dovuto consentire l’immediata sostituzione dei dipendenti comunali e la salvaguardia delle professionalità acquisite. Il tanto atteso sblocco delle assunzioni impiegherà anni a ripristinare gli equilibri».

Dall’analisi allo sfogo: «Cosa rispondere al cittadino – continua Boi – che lamenta la lentezza dei servizi, le code negli uffici, la percepita immobilità dei front office? Ogni giorno bisogna far fronte alle lamentele e al malcontento nella quasi impossibilità di porvi rimedio con la tempistica di cui invece ha necessità l’utenza che si sente defraudata dei suoi diritti».



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