La Nuova Sardegna

Nuoro

Prende a botte la mamma 70enne

di Kety Sanna

Pensionata tenta di buttarsi dalla finestra per sfuggire alla furia del figlio ora allontanato dalla polizia

05 febbraio 2020
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NUORO. Aveva anche cercato di buttarsi dalla finestra per sfuggire alle botte del figlio. La convivenza con lui era diventata un inferno. Dalle percosse agli insulti, fino alle minacce e alle frasi denigratorie che, a volte le facevano più male dei colpi. Ieri mattina l’intervento degli agenti della squadra mobile di Nuoro, ha posto fine all’incubo vissuto da una pensionata di 70 anni, succube dei comportamenti del figlio violento. Un 35enne che su disposizione del gip del tribunale di Nuoro che ha emesso nei suoi confronti un’ordinanza di allontanamento dalla casa familiare, dovrà stare a debita distanza dalla madre. Dalle indagini, condotte dalla squadra mobile e coordinate dal dirigente Silvio Esposito, è emerso che l’uomo, tossicodipendente, in almeno tre occasioni aveva aggredito la donna, percuotendola e procurandole tumefazioni all’occhio e lividi al volto, nonché un trauma cranico. Ferite che avevano richiesto l’intervento dei medici del San Francesco, i quali avevano assegnato all’anziana paziente sette giorni di cure. Il limite della sopportazione, però, la donna lo aveva raggiunto il giorno in cui, pur di evitare le violenze fisiche e verbale a cui la sottoponeva il figlio, aveva aperto la finestra di casa con l’intendo di buttarsi e trovare una via di fuga. Allora a salvarla erano stati dei passanti che vedendola in difficoltà avevano dato l’allarme alle forze dell’ordine. Esattamente come ieri, quando, attratti dalle urla provenienti dall’abitazione, alcuni vicini di casa impauriti che la situazione potesse degenerare, hanno chiamato la polizia e atteso l’arrivo delle volanti. La donna è stata tranquillizzata e il figlio allontanato dalla casa in cui risiedono. Il 35enne ora dovrà cercare un altro domicilio e stare lontano dalla casa della madre pensionata. «L’atteggiamento di accentuata prevaricazione nei confronti della 70enne – ha detto il capo della squadra mobile nuorese – l’ha portata nella condizione di subire passivamente, arrivando anche a coprire il figlio, nel verosimile timore di ulteriori ritorsioni. Le vittime dei maltrattamenti in famiglia – ha aggiunto Esposito – sono quasi sempre donne, madri o mogli. Nell’ultimo anno, solo noi, ci siamo occupati di 13 casi di maltrattamenti. Il più complesso quello che ha visto coinvolti quattro minori ospiti della struttura socio sanitaria “Via Redipuglia”, arrestati nei primi giorni di settembre con l’accusa di sequestro di persona, violenza sessuale, estorsione, lesioni, stalking, maltrattamenti e danneggiamenti. Gli altri casi registrati in città – ha proseguito il dirigente della questura barbaricina – sono classici casi che il più delle volte vedono come vittime mogli o compagne. Salvo alcune occasioni in cui dalle indagini sono emersi reati più gravi, la misura cautelare personale più frequente è stato l’allontanamento dalla famiglia. La cosa importante – ha concluso il capo della mobile – è che sempre più spesso sono le stesse vittime a denunciare le violenze subite».

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