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«Gli incendi? Colpa del clima» parlano i vertici della Forestale

LANUSEI. Dal cantiere forestale di “Saracinu”, lungo la strada che da Gairo porta a Villagrande Strisaili, a “Mullò”, parco di Triei. E ancora Lotzorai, Ilbono, Lanusei e Ardali, l’Ogliastra intera è...

06 febbraio 2020
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LANUSEI. Dal cantiere forestale di “Saracinu”, lungo la strada che da Gairo porta a Villagrande Strisaili, a “Mullò”, parco di Triei. E ancora Lotzorai, Ilbono, Lanusei e Ardali, l’Ogliastra intera è stata percorsa dal fuoco che l’ha fatto ripiombare nel peggiore degli incubi, quello vissuto la scorsa estate quando due incendi hanno devastato centinaia di ettari nella costa tra Tortolì e Barisardo. Tanti i roghi che, martedì pomeriggio e ieri, sono stati contenuti ben presto dalla squadre della macchina antincendio: ranger, vigili del fuoco e operai di Forestas. Il resoconto di un singolare inizio febbraio, che ha fatto registrare temperature elevatissime per la media stagionale e fortissime raffiche di maestrale, è la narrazione di questa combinazione che ha favorito le fiamme e allarmato il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, l'istituzione che da sempre opera contro la piaga degli incendi ,in particolare durante l'estate. Il suo comandante regionale, Antonio Casula, mette l'accento proprio su queste particolari e inusuali condizioni. «Le temperature dei giorni scorsi, che hanno toccato punte di 25 , 26 gradi, la grande disponibilità di combustibile e il vento, spirato sino a 60, 70 chilometri orari, hanno creato i presupposti per gli incendi. Purtroppo non è più una novità. Da qualche tempo a gennaio ci troviamo a spegnere 3, 4 roghi. La concomitanza di eventi in Ogliastra, ai quali si aggiunge il recente incendio di Guasila con 6000 metri quadrati di macchia mediterranea andata in cenere non è solo il risultato dello spopolamento e dell’abbandono delle campagne ma anche del cambiamento climatico». «Questo fenomeno non deve essere sottovalutato», sottolinea il comandante, reduce da una missione in Friuli con il corpo e con i vertici regionali (il presidente Cristian Solinas e l’assessore all'Ambiente Gianni Lampis) per esportare il modello antincendio sardo. (g.f.)

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