La Nuova Sardegna

Nuoro

Sequestro-lampo con rapina a Intesa: due a processo

Sequestro-lampo con rapina a Intesa: due a processo

Giovanni Sanna è di Macomer e Graziano Pinna di Nuoro Il fatto 13 anni fa, il processo si aprirà in Assise a giugno 

06 febbraio 2020
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NUORO. Tredici anni dopo il sequestro lampo del direttore e della moglie della filiale di Banca Intesa di Orosei, che si concluse con un “prelievo forzoso” di 45mila euro dalla cassaforte dell’istituto di credito, il 23 giugno davanti ai giudici della Corte d’assise di Nuoro si aprirà il processo nei confronti di due dei presunti responsabili. Si tratta di Graziano Pinna, 40 anni di Nuoro, e Giovanni Sanna, di 52 di Macomer, difesi dagli avvocati Aurelio Schiuntu e Desolina Farris. Entrambi sono accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione. Avrebbero prelevato il direttore di Banca Intesa Paolo Cosseddu e la moglie Pietrina Secce dalla loro casa di Galtellì, il 3 ottobre 2007. La coppia era stata tenuta tutta la notte in ostaggio. I banditi avevano costretto i coniugi, la mattina successiva, ad accompagnarli nella filiale di Orosei per aprire la cassaforte e consegnare i 45mila euro che vi erano custoditi. A deciderne il rinvio a giudizio è stata la gup gup del Tribunale di Cagliari, Manuela Anzani, che ha accolto le richieste del procuratore aggiunto della Dda, Gilberto Ganassi.

La vicenda risale, come detto, al 3 ottobre di 13 anni fa. Tre banditi con i passamontagna fecero irruzione nell'abitazione dei coniugi Cosseddu. Dopo una notte da incubo, alle 6 del mattino vennero fatti salire sulla loro auto e trascinati in banca a Orosei. Il dirigente, sotto la minaccia delle armi, fu costretto ad attendere l’arrivo del cassiere Marco Palimodde per aprire la cassaforte. C’era una ragione: la cassaforte poteva essere aperta soltanto con le due chiavi, in possesso del direttore e del cassiere, particolare che i malviventi conoscevano benissimo, così come tanti altri dettagli riguardo gli orari di Cosseddu e i suoi spostamenti.

Secondo la ricostruzione della Direzione distrettuale antimafia, competente in Sardegna per i reati di sequestri di persona a scopo di estorsione, al rapimento avrebbe partecipato anche Pierpaolo Serra, 58 anni di Irgoli, che però venne trovato morto nel 2008 all'interno della sua auto sulla strada Irgoli-Orosei. È indagando su Serra, prima della morte, che i magistrati della Dda arriveranno ai due attuali imputati, entrambi attualmente in stato di libertà. Venne infatti intercettata una conversazione tra Serra e Sanna in cui si parlava del colpo messo a segno a Orosei. Le indagini sul sequestro il cui scopo era quello di ripulire la cassaforte di Banca Intesa si sono intrecciate, negli anni, con altri gravi episodi di criminalità. A parte l’omicidio di Serra, ci sono anche la rapina all’Ambra night di San Teodoro, compiuta il 16 agosto del 2008, l’omicidio del direttore della filiale del Banco di Sardegna di Orosei, il 4 febbraio del 2007. Uno strano filo unisce tutti questi fatti sui quali la Dda non ha mai smesso di indagare. Cosa abbia provocato la svolta che 13 anni dopo ha condotto alla conclusione dell’inchiesta e alla conseguente richiesta di rinvio a giudizio, sarà oggetto di discussione al processo che si aprirà a giugno in Corte d’assise a Nuoro.



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