La Nuova Sardegna

Nuoro

Trafitto dal guard rail: «Varco non autorizzato»

di Valeria Gianoglio
Trafitto dal guard rail: «Varco non autorizzato»

Al processo per l’incidente mortale sulla strada statale 129 depongono gli esperti della polizia stradale

06 febbraio 2020
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NUORO. «Quel varco nella barriera laterale c’era da tanti anni ma non era mai stato autorizzato»: ha affermato, sul finale della sua deposizione, il teste del pm Emanuela Porcu, il maresciallo Basilio Frongia, interrogato dall’avvocato di parte civile, Gianluigi Mastio, al processo che vede due dipendenti Anas – il caponucleo manutenzioni, Siro Mascia, e il capo centro manutenzione, Pier Paolo Ruggeri, insieme a un capocantiere dell’Anas, Giovanni Satta, a giudizio per omicidio stradale, per l’omessa manutenzione della rete stradale. «Quel varco non era previsto – ha precisato – non era mai stato autorizzato». L’elemento, sia per la pubblica accusa, sia per la parte civile, non è da poco: proprio su quel varco del guard rail laterale, infatti, il 14 dicembre del 2016, sulla strada statale 129, la Nuoro-Macomer, vicino a Oniferi, era finita l’Audi A3, guidata dal carabiniere di Bono, Gianfranco Fae, dopo che quest’ultimo aveva perso il controllo del mezzo, era finito sulla corsia opposta e l’abitacolo dell’auto era rimasto infilzato dal guard rail provocando la morte dell’uomo.

«Quando siamo intervenuti dopo la segnalazione dell’incidente, abbiamo trovato il veicolo attraversato dal guard rail – ha raccontato ieri mattina, in udienza, Massimo Altarozzi, responsabile del settore infortunistica della polizia stradale di Nuoro – il guard rail era entrato nell’abitacolo con la cuspide. Era un tratto di strada rettilineo e non c’era nessuna buca. Fae guidava da solo, andava da Nuoro direzione Macomer». «Probabilmente ha perso il controllo del mezzo per qualche ragione – ha continuato a raccontare Altarozzi – forse non era presente, non era vigile, perché non abbiamo trovato alcun segno di frenata. Ha invaso la corsia opposta e si è schiantato sul guard rail della parte opposta, alla sua sinistra. In seguito all’incidente, a inizio gennaio del 2017, siamo tornati sul luogo per un sopralluogo e abbiamo constatato che l’accesso dove era andata a impattare la vettura era stato chiuso e poi era stato apposto un nuovo tratto di barriera per impedire l’accesso». Alla prossima udienza, fissata per il 27 marzo, davanti al giudice monocratico Giovanni Angelicchio, verrà sentito il consulente tecnico Valerio Zironi.

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