La Nuova Sardegna

Nuoro

Orgosolo, trovato il parassita trichinella negli ultimi suini bradi

Orgosolo, trovato il parassita trichinella negli ultimi suini bradi

ORGOSOLO. La presenza del parassita trichinella continua a preoccupare le autorità sanitarie dopo l’ennesimo ritrovamento in alcuni dei suini bradi abbattuti lo scorso 14 febbraio nelle terre...

20 febbraio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





ORGOSOLO. La presenza del parassita trichinella continua a preoccupare le autorità sanitarie dopo l’ennesimo ritrovamento in alcuni dei suini bradi abbattuti lo scorso 14 febbraio nelle terre pubbliche di Orgosolo. L’ultimo caso segnalato nell’isola, infatti, risale al 2 gennaio scorso, quando il parassita era stato ritrovato in un cinghiale cacciato in agro di Oliena a ridosso del confine con il territorio di Orgosolo. I risultati di laboratorio elaborati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale, che daranno maggiori dettagli domani dopo altre analisi più approfondite, confermano che le campagne del paese dei murales sono le più colpite dalla presenza della trichinella. Da qui l’allerta massima lanciata dalle autorità sanitarie e veterinarie della Sardegna. Un’allerta che si aggiunge a un appello da parte di Daniela Mulas, componente dell’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna e direttore di distretto sociosanitario. «Ricordiamo ai consumatori – ha spiegato l’esperta – di acquistare sempre carni sicure, certificate e provenienti da allevamenti regolari e sottoposti ai dovuti controlli igienico sanitari. I prodotti di salumeria “fatti in casa” rappresentano la principale sorgente di infezione perché non cotti ed è quindi assolutamente necessario che tutti gli animali macellati o cacciati siano sottoposti all’esame specifico per la ricerca della Trichinella, prima del loro consumo». «Fino a oggi – ha continuato la professionista – in Sardegna la trichinella non è mai stata riscontrata all’interno di allevamenti regolarmente registrati, che rispettano le norme sulla biosicurezza e sotto controllo dei servizi veterinari». Il parassita si localizza inizialmente a livello intestinale per dare poi origine a una nuova generazione di larve che migrano nei muscoli dove si incistano. La trasmissione all’uomo avviene esclusivamente per via alimentare con il consumo di carne cruda o poco cotta contenente la larva del parassita. Il periodo di incubazione è di circa 8-15 giorni, con variazioni da 5 a 45 giorni a seconda del numero dei parassiti ingeriti. La trasmissione può avvenire attraverso il consumo di carni suine (maiale e cinghiale) o equine.

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative