La Nuova Sardegna

Nuoro

Curva della morte, lavori a breve

di Simonetta Selloni
Curva della morte, lavori a breve

A Orotelli il sottosegretario alle Infrastrutture Traversi e i vertici dell’Anas per il punto sulla 129

22 febbraio 2020
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INVIATA A OROTELLI. «Sono di Genova, un luogo dove qualche problema con le infrastrutture, come noto, lo abbiamo avuto. La mia presenza qui è la conferma dell’impegno del Governo sul tema della viabilità e della sicurezza». Il sottosegretario pentastellato alle Infrastrutture e trasporti con delega alla sicurezza Roberto Traversi ieri mattina è stato a Orotelli, per un vertice sulla situazione della Statale 129 Trasversale sarda e in particolare la curva “di Marroneddu”, nota come “curva della morte”. Il riferimento è al tratto compreso dal chilometro 63,700 al 64,700 in territorio di Orotelli: quello dove il 25 dicembre 2017 sono morti i fratelli di Nuoro Matteo e Francesco Pintor.

«Una delle situazioni più critiche, per l’Anas», ha confermato il responsabile struttura territoriale dell’Agenzia per la Sardegna Francesco Ruocco. «Sono arrivato il primo ottobre 2019, il 4 ho firmato l’avvio della conferenza dei servizi, il 16 gennaio la conferenza si è chiusa con uno studio di fattibilità rimesso a fine gennaio nelle mani del progettista». L’informazione è accompagnata dal fatto che le attività di progetto per le tre opere ritenute prioritarie per la messa in sicurezza della 129, ossia le curve di “Marroneddu”, e le due rotatorie per il bivio di Orotelli e per il bivio di Iloghe a Dorgali (di cui si parla in questa stessa pagina), saranno accorpate. Non solo: «Sono tutti interventi inseriti nel contratto di programma, quindi già finanziate», ha aggiunto Ruocco.

Con il sottosegretario c’erano anche i deputati del Movimento 5 stelle Alberto Manca e Paola Deiana e il senatore Emiliano Fenu. «Dobbiamo dare atto al deputato Manca di aver contribuito in maniera determinante per ottenere i finanziamenti per quest’opera», ha detto il sindaco di Orotelli Nannino Marteddu davanti ai rappresentanti del movimento, ora associazione no profit, #AdessoBasta, sorto all’indomani della tragedia dei Pintor, grazie a Giovanni, il fratello dei due ragazzi superstite da quello schianto. La campagna per la sicurezza della strada è diventata il motore in grado di raccogliere 15mila firme e mettere insieme il movimento dei sindaci. Proprio a loro Ruocco ha spiegato perché i tempi per la messa in sicurezza stiano andando per le lunghe. «Ci siamo attivati per la procedura d’urgenza, perché quest’opera sia dichiarata di pubblica utilità e questo sarà importante per gli espropri, per i quali sono stati già avviati i contatti con i proprietari. Bisogna sottolineare che l’Ufficio regionale per l’ambiente ha chiesto la valutazione di impatto ambientale, e per effetto di questo l’inizio dei lavori deve necessariamente slittare». Chiarimenti necessari, dopo le parole pronunciate a dieci mesi dalla morte dei fratelli Pintor dall’allora direttore delle manutenzioni dell’Anas, Fulvio Soccodato, per il quale entro l’estate 2019 la curva al chilometro 64 sarebbe stata eliminata. Cosa che non è avvenuta. «Diciamo che stiamo facendo di tutto per accelerare i tempi, e più vanno avanti le procedure più siamo in grado di dare indicazioni attendibili», ha risposto Ruocco, mentre il sottosegretario Traversi – che nella vita fa l’architetto – ha spiegato come nelle fasi iniziali sia come guardare dentro la sfera di cristallo. «Bisogna tener conto di elementi quali la tutela dell’ambiente, il sistema idrogeologico, l’impatto con le aree archeologiche– ha proseguito il responsabile Anas –. Quando si parla dell’avvio della progettazione, le modalità sono al netto dei pareri necessari, per avere i quali i tempi si dilatano. E noi subiamo i tempi, non ne siamo gli artefici». C’è poi un problema legato agli accessi alle campagne, e il passaggio a livello che si trova a ridosso della stazione dove sarà fata una delle rotatorie, per il quale sono in corso interlocuzioni con l’Arst. E infine il tasto dolente dei guard-rail interrotti proprio per gli accessi alle aziende agro-pastorali, che diventano lame micidiali in caso di impatto con le auto. «Punti singolari sui quali intervenire subito», ha suggerito il deputato Manca.

L’incontro si è concluso con la lettura della lettera di Annarita Doneddu, la madre di Francesco e Matteo. Una richiesta a intervenire, al più presto, per la messa in sicurezza della strada. Dai vertici Anas è giunto un rinnovato invito, soprattutto ai giovani, a una guida responsabile. Giusto, ferme restando le garanzie minime di sicurezza delle strade. Nessuno vuole che altre vite si perdano, morti responsabili a fronte di uno Stato che comunque deve fare la sua parte.

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