La Nuova Sardegna

Nuoro

«Motorizzazione: ci smobilitano»

di Luca Urgu

Confindustria denuncia l’ennesima chiusura di servizi e uffici: «È un nuovo schiaffo al territorio»

25 febbraio 2020
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NUORO. La Confindustria della Sardegna centrale questa volta non utilizza mezze misure per denunciare la smobilitazione in atto nel territorio dei servizi e presidi pubblici: «Lavoriamo in un territorio di Serie B. In queste condizioni è difficile andare avanti», dicono dall’associazione degli imprenditori guidati da alcuni mesi dal presidente Giovanni Bitti. «La vicenda della Motorizzazione civile di Nuoro è l’ennesimo schiaffo a un territorio, che ha già subito e continua a subire pesanti ridimensionamenti in termini di servizi e presidi pubblici. Collaudi, patenti, autorizzazioni, servizi importanti che sono il pane quotidiano per molte aziende, procedono da mesi a singhiozzo fin quasi al blocco totale. Nonostante le promesse e le rassicurazioni, in tutti questi mesi non è stata trovata una soluzione operativa al fine di salvaguardare uno sportello fondamentale per cittadini e imprese che nel territorio vivono, lavorano e pagano le tasse, al pari di altri cittadini e imprese», si legge in una nota dove il ragionamento su un territorio continuamente svuotato di energie diventa più ampio e complesso. «Ma il problema è più ampio. Di fatto, e non da oggi, siamo diventati cittadini e imprese di serie B. Nonostante si parli tanto di spopolamento e di aree interne, nessuna politica regionale e nazionale in tutti questi anni è riuscita nei fatti, con misure concrete e al di là degli annunci, ad arginare il fenomeno, che invece diventa anno dopo anno più grave. Siamo arrivati al capolinea, le criticità anziché risolversi si aggravano, i cittadini e i giovani scappano, le aziende faticano in tutti i settori, anche e soprattutto perché non sono messe nelle condizioni di operare in modo competitivo al pari di altri territori. A fronte di ciò l’unica risposta da parte dello Stato sono i tagli e i piani di razionalizzazione”, è uno degli aspetti più importanti del comunicato della Confindustria che punta poi il focus sulle difficoltà di fare portare avanti iniziative imprenditoriali. «È sconfortante fare impresa e vivere in un territorio in cui si assiste da tempo, e nel più totale silenzio, a un continuo disimpegno dello Stato su tutti i fronti. La smobilitazione è progressiva, e questo della Motorizzazione è soltanto l’ultimo dei casi, insieme al distaccamento della polizia stradale di Fonni, e ai presidi scolastici e sanitari ridotti all’osso. Stiamo parlando di servizi e diritti fondamentali soppressi in nome di razionalizzazioni che penalizzano sempre e soltanto i territori periferici, i meno popolati, anche perché i servizi sono carenti». Infine l’interrogativo o meglio gli interrogativi su cosa debba fare chi in questi territori continua a vivere, a lavorare e a fare impresa.

«Serve una riflessione seria da parte di tutti, perché è sempre più forte la sensazione che il territorio si sia assopito in una tacita rassegnazione in attesa di un destino che appare irreversibile, senza imprese, senza lavoro, senza servizi, senza giovani. Facciamo un appello a tutte le forze economiche e sociali, ai sindaci e ai rappresentanti politici, affinché possiamo riprenderci in mano il nostro futuro e si apra una mobilitazione forte e unitaria per salvaguardare i diritti e garantire sviluppo e occupazione», è l’auspicio finale della Confindustria per un cambio di rotta prima che sia troppo tardi.

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