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Nuoro

La biblioteca Satta rinasce con la nuova Fondazione

La biblioteca Satta rinasce con la nuova Fondazione

Voto unanime in consiglio comunale per la liquidazione del vecchio consorzio L’assessore Cocco: «Ora la firma con Regione e Provincia davanti al notaio»

27 febbraio 2020
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NUORO. Dopo dieci anni finisce il tempo del commissariamento del consorzio della biblioteca “Sebastiano Satta”. Tra pochi mesi l’ente cesserà di operare e inizierà la sua vita giuridica la fondazione, che avrà tra i soci il comune capoluogo, la Provincia e la Regione. Per un po’ ci sarà anche il consorzio, ma solo per il tempo necessario alla sua liquidazione.

Questo il pronunciamento del Consiglio comunale che due giorni fa ha approvato la delibera proposta dall’assessore della Cultura, Sebastian Cocco. Voto all’unanimità, a conferma di un passaggio ritenuto fondamentale da tutte le forze politiche, che spesso hanno sollecitato la fine del commissariamento e il rilancio dell’istituzione culturale nuorese. L’assessore Cocco: «Con questo atto diamo mandato al commissario regionale, che oggi governa il consorzio, di trasferire attività, beni e personale alla fondazione».

I passaggi successivi, per il riconoscimento giuridico e la definizione degli assetti saranno invece portati avanti agli stessi soci. Ancora l’assessore: «Con il presidente della Regione e la Provincia andremo dal notaio per sottoscrivere l’atto che farà nascere in maniera ufficiale la fondazione. Nello stesso tempo si lavorerà per definire gli organi, attraverso i quali opererà il nuovo ente: presidenza, consiglio di amministrazione, comitato d’indirizzo».

Tra le tappe di avvicinamento alla fondazione anche un nuovo passaggio in Consiglio comunale, che sarà chiamato ad approvare statuto e atto costitutivo. I tempi non saranno lunghi. Questo garantisce Sebastian Cocco: «Credo un paio di mesi. Vi è la necessità di arrivare prima che la Regione approvi il suo bilancio, in modo che possa prevedere il fondo di 500mila euro, annui, previsti dalla legge regionale che ha stabilito la trasformazione del consorzio». Una legge regionale voluta e firmata dall’allora assessore della Cultura Giuseppe Dessena e che ha più che raddoppiato le risorse destinate alla Satta. Gli altri fondi saranno a carico di comune e Provincia. Sull’entità di questi ultimi, aggiunge l’assessore, «sarà fatto uno studio di fattibilità che stabilirà il fabbisogno economico per assicurare il funzionamento».

La chiusura dell’iter istitutivo dovrebbe mettere la parola fine ad alcune stagioni d’incertezza della vita della biblioteca, che opera da oltre 70 anni. Nel 2016 la Regione ne aveva previsto il trasferimento sotto la propria competenza, nell’ambito della legge di riordino delle autonomie locali. Ma la nuova titolarità è durata solo pochi mesi. Perché una legge successiva ha stabilito di congelare il passaggio tra enti, proprio per via dell’opposizione del Comune capoluogo, convinto di dovere mantenere nel territorio la guida dell’istituzione. La conseguenza immediata è stata l’incertezza sul presente e futuro dell’attività. Perché per via di difficoltà economiche, i due enti non hanno potuto garantire le risorse.

La Regione è corsa ai ripari e tamponato, nonostante il blocco della legge ne avesse congelato ogni suo potere di guida e gestione. Ruolo che invece avrà ora all’interno della fondazione. Nell’atto d’ingresso l’amministrazione regionale porterà come dote, oltre i 500mila euro, anche il palazzo Buscarini. Mentre la sede centrale la cederà il comune. Il consorzio, da parte sua, vi trasferirà il personale e il patrimonio librario, prima di essere liquidato. (f.p.)

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