La Nuova Sardegna

Nuoro

«Rete idrica, impegno congiunto»

di Alessandro Farina
«Rete idrica, impegno congiunto»

Il sindaco di Bosa: abbiamo investito per rendere efficiente il sistema

06 marzo 2020
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BOSA. Il sindaco di Bosa replica alle affermazioni, considerazioni e domande formulate dalle associazioni InBosa e Acqua bene comune Planargia Montiferru, in particolare sul delicato tema degli scarichi di acque miste, bianche e nere, sul Temo. Per Piero Franco Casula «cose risapute, ovvie, sbagliate», quelle espresse congiuntamente dalle due associazioni, la premessa della nota in risposta al comunicato firmato dal portavoce Riccardo Chiozzi nei giorni scorsi. «La complessità della rete del Servizio idrico integrato gestita oggi da Abbanoa, e di quella di raccolta delle acque meteoriche, gestita dal Comune, è nota a tutti e di non facile soluzione, frutto probabilmente di interventi spezzettati e non omogenei, a cui si vuole porre rimedio», afferma Piero Franco Casula. Che richiama all’impegno anche pregresso di tutte le amministrazioni, con finanziamenti ottenuti e tesi ad evitare varie problematiche. Tra cui la presenza di scarichi fognari nella rete delle acque bianche e viceversa, una delle spine nel fianco del sistema.

Il sindaco ripercorre quindi il lungo iter dalla nascita del depuratore di Terridi all’avvio del progetto consortile, gestito da Abbanoa, ancora in corso ed in parte completato. Con l’aggiunta al precedente depuratore a metà anni ‘80 (dimensionato a 15mila abitanti) di un altro sistema costruito tra il ‘99 ed il 2000 (dimensionato per 7500 abitanti) da mettere in parallelo nell’ambito del progetto di collettamento reflui dai centri costieri vicini. Si passa quindi alla richiesta di finanziamenti per interventi radicali nello smaltimento delle acque bianche a Bosa, «Che sommati raggiungono i 10 milioni di euro: 3,5 per il drenaggio della zona tra le vie Manin e Brigata Sassari, 3 milioni per i canali di S’Aladerru e Codulanu che scaricano sul canale di via Lamarmora, 2 milioni per il canale di Segapane». Altro richiamo quello al progetto, cantiere Lavoras annualità 2018 avviato dalla precedente amministrazione, per il censimento, digitalizzazione e monitoraggio delle reti idriche, ritenuto fondamentale. Piero Franco Casula reputa infine assolutamente infondate quelle che vengono lette come accuse sulla presunta mancata collaborazione del Comune con la Guardia costiera.

«L’amministrazione ha collaborato con gli enti che ne abbiano fatto richiesta, compatibilmente con tutte le altre esigenze di servizio. In alcuni casi anche intervenendo direttamente, come in questi giorni, per favorire ulteriori eventuali accertamenti sulla rete». Utili per il sindaco e che «sicuramente aiutano e danno una spinta decisiva all’individuazione delle problematiche, consentendo alle amministrazioni di competenza di eseguire i lavori necessari e, se sarà il caso, di recuperare le risorse. Perché una cosa è intervenire su situazioni particolari e limitate, altra cosa su interventi strutturali” conclude Casula».

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