La Nuova Sardegna

Nuoro

Loi: turismo, servono interventi straordinari

Loi: turismo, servono interventi straordinari

Parla l’imprenditore che con la Iti Hotels dà lavoro ogni anno a 1500 stagionali: tante cancellazioni

07 marzo 2020
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NUORO. «Cancellazioni? Tante, soprattutto per il mese di maggio, perché nella Pasqua le prenotazioni nei nostri hotel arrivano soprattutto dalla stessa Sardegna. La situazione è critica, non serve nasconderlo». Parla Piero Loi, il maggior albergatore della Sardegna con una trentina di strutture tra hotel e villaggi sotto la guida del gruppo di famiglia Iti con sede a Orosei, e circa quattordicimila posti letto sparsi ovunque nelle coste dell’isola. Un impero turistico che oltre ai dipendenti a tempo indeterminato dà lavoro ogni estate, e per circa sei mesi l’anno, a 1500-1600 persone. Che fine faranno questi lavoratori? Ci sarà una flessione nelle assunzioni? «È difficile rispondere a una domanda del genere, è una delle nostre più forti preoccupazioni. Come ci dobbiamo regolare? Apriamo a Pasqua in alcune strutture, in altre a maggio. Sto valutando assieme ai colleghi e alle associazioni di categoria di partire con brevi contratti a termine». Anziché di sei mesi o più? «Auspico che la durata alla fine possa essere quella, ma in questa fase non si può prevedere né praticare».

«Inutile sottolineare che siamo in apprensione da qualche settimana – continua Loi – prima abbiamo cercato di minimizzare, ma ora vediamo tutti cosa sta accadendo nel mondo. Inutile nascondersi, il motore dell’Italia è al nord e al centro, e là ci sono le situazioni più critiche sul fronte del coronavirus. Quindi anche se la Sardegna appare al momento in una situazione più fortunata dal punto di vista sanitario, risentirà della paralisi di queste regioni. Questo nello scenario peggiore. C’è solo da sperare che con il caldo gli effetti del virus siano minori e dunque si riaprano i mercati. Se si innesta questa tendenza allora ne usciremo vincenti, lo dico tra virgolette ovviamente, perché gli italiani non andranno in giro per il mondo o avranno comprensibili timori nel farlo. Quindi quelle persone che sarebbero andate all’estero in virtù di una buona potenzialità d’acquisto potrebbero rivolgersi al mercato interno. E tra le regioni più attrattive c’è la Sardegna. Inoltre è battuta dai venti, è un’isola, siamo pochi abitanti, tutte condizioni che potrebbero limitare la diffusione del virus insieme con un’adeguata opera di prevenzione».

In tempi normali, in questo periodo dell’anno un’azienda delle dimensioni dell’Iti in genere ha già chiuso tutti i contratti. Ora che succede? «I contratti ci sono – dice Loi – ma non hanno le basi di positività abituali. Noi abbiamo un modello di vendita basato prevalentemente sul garantito, il cosiddetto vuoto per pieno. Ci impegniamo nella fornitura dei servizi, ma la vendita la deleghiamo ai tour operator con contratti che hanno delle forme di garanzie, ovviamente ordinarie, non straordinarie come quella del momento. E quindi occorrono provvedimenti straordinari, mi riferisco al governo nazionale e a quello regionale. Si parla della sospensione dei pagamenti dei mutui per un anno, è già un primo passo. Ma occorrono anche altri interventi». (p.me.)

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