La Nuova Sardegna

Nuoro

«L’hotel è a disposizione per l’emergenza sanitaria»

di Stefania Vatieri
«L’hotel è a disposizione per l’emergenza sanitaria»

La proposta dell’albergatore Giacomo Sanna, titolare del Faro di San Teodoro «Non sono un benefattore, ma penso che ciascuno di noi possa fare tanto»

13 marzo 2020
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NUORO. Emergenza coronavirus, il cuore di un albergatore nuorese: «Metto a disposizione gratuitamente il mio albergo». La proposta arriva dal capoluogo barbarico, che proprio in questi giorni sta affrontando in maniera seria un’ondata di contagi record, dove l’imprenditore nuorese, senza se e senza ma, ha deciso di mettere a completa disposizione del sistema sanitario nazionale la sua storica struttura Hotel Al Faro di San Teodoro. Con un appello sui social Giacomo Sanna, titolare di uno degli alberghi più conosciuti di San Teodoro con ben 32 stanze all’attivo, ha lanciato una sfida al popolo del web che nell’immediato ha raccolto apprezzamento e centinaia di condivisioni per il grande gesto di altruismo e solidarietà. «È una cosa su cui ho riflettuto tanto alla luce della grave emergenza che i nostri ospedali stanno vivendo a causa del coronavirus – ha spiegato Giacomo Sanna, raggiunto telefonicamente –. Poi d’impeto ho deciso di scriverlo sui social per rendere il mio pensiero pubblico e fruibile a tutti e al tempo stesso far riflettere – aggiunge – In questi giorni non facciamo altro che chiederci cosa sta facendo lo Stato per placare questa emergenza, senza mai pensare a cosa invece potrebbe fare ciascuno di noi nel suo piccolo per aiutare a superare quanto prima questa situazione». Ma guai a chiamarlo benefattore: «Non sento assolutamente di aver fatto una cosa eccezionale, l’albergo ora è chiuso e per giunta da qui ai prossimi mesi non ci sono prenotazioni dunque non sto rinunciando a niente» chiarisce. Una proposta che ha anche come obiettivo quello di spingere altri albergatori come lui a farsi avanti mettendo a completa disposizione del Sistema sanitario le strutture ricettive dell’isola e cercare così di colmare la drammatica carenza di posti letto con le camere degli alberghi, all’insegna del «chi può fare qualcosa lo faccio ora senza se e senza ma». «Spero che il mio appello venga ascoltato da più albergatori possibile perché se facciamo un piccolo sforzo tutti adesso, potremo ritornare alle nostre vite e al nostro lavoro in tempi sicuramente più rapidi arginando così tutte le normali conseguenze che un fatto del genere comporta – conclude l’albergatore barbaricino –. È tempo di mettersi una mano nella coscienza e rimboccarsi le maniche per evitare che là navi affondi».

Un’idea che nei fatti è già presente in una bozza dl e che potrebbe concretizzarsi nel decreto sulla sanità per l’emergenza coronavirus, dove i prefetti hanno il pieno potere di requisire le strutture alberghiere idonee e utilizzarle per “ospitare persone in sorveglianza sanitaria, isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare», nel caso in cui il periodo di quarantena non possa essere trascorso a casa. Per ora le autorità non hanno richiesto la disponibilità di spazi in strutture alberghiere, ma è probabile che, delineato il quadro esatto della pandemia, una tale richiesta arrivi, come avvenuto in passato per affrontare nel migliore dei modi emergenze di questa portata.

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