Caritas, la mensa è chiusa ma i pasti sono assicurati
di Lamberto Cugudda
Tortolì, messaggio dal vicario diocesano e direttore dell’organismo della Cei «I nostri volontari portano circa 50 confezioni al domicilio di persone bisognose»
19 marzo 2020
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TORTOLÌ. «Un abbraccio di speranza anche se a distanza». Il vicario della diocesi d’Ogliastra e direttore della Caritas territoriale, don Giorgio Cabras (che per 21anni è stato anni parroco di Stella Maris ad Arbatax) lancia questo messaggio. Dalla sede di Tortolì (ce n’è una anche a Lanusei), lungo il rettifilo per Arbatax, ricorda che l’organismo pastorale della Cei, è in prima fila, anche in Ogliastra, sempre con grande impegno quotidiano per dare un aiuto concreto ai più deboli, agli ammalati e agli anziani, anche in tempi di emergenza epidemiologica. «Da quando sono entrati in vigore i vari decreti del Governo – afferma don Cabras – la mensa della Chiesa solidale della Caritas diocesana, qui a Tortolì (nella sede di Lanusei non l’abbiamo), che funzionava a pranzo, è chiusa. Ma a turno, due cuochi, continuano a sfornare pasti. Sono sempre operative anche le tre suore della nostra sede costiera. Ogni giorno, i nostri volontari portano poco più di 50 confezioni con il pranzo, al domicilio di altrettante persone che ne hanno bisogno (per diversi anche la busta per la cena ndr). Sono tutti con mascherine guanti, e i mezzi utilizzati vengono sempre sanificati».
I volontari lasciano i pasti fuori dalla porta e attendono che i destinatari (o chi per loro, se impossibilitati a muoversi) li prendano, e da diversi metri di distanza chiedono se va tutto bene. Per il direttore della Caritas diocesana Ogliastra «è anche un metodo per monitorare, quotidianamente, la situazione di tante persone». Don Cabras precisa che la Caritas prosegue sempre con la distribuzione di pacchi viveri, per le famiglie bisognose in ogni centro che fa capo alla diocesi con sede a Lanusei. A guidarla è il vescovo di Nuoro, Antonello Mura, che è anche amministratore apostolico della sopracitata diocesi.
«Fra poco – afferma don Cabras – mi fermerò a Loceri, e lascerò alcuni di questi pacchi viveri in parrocchia, che poi provvederà a distribuirli nel paese».
Nella sede costiera della Caritas diocesana, nel viale monsignor Virgilio, causa possibili contagi, è stata invece sospesa la consegna del vestiario, che avveniva in giorni ben precisi. Così come il Centro d’ascolto, sempre a Tortolì, in questo periodo è stato chiuso, ma resta comunque operativo via telefono. «Chiuso, sempre per l’emergenza epidemiologica – conclude il direttore della Caritas diocesana i Ogliastra – anche il Centro d’ascolto che da anni abbiamo all’interno del carcere san Daniele di Lanusei».
I volontari lasciano i pasti fuori dalla porta e attendono che i destinatari (o chi per loro, se impossibilitati a muoversi) li prendano, e da diversi metri di distanza chiedono se va tutto bene. Per il direttore della Caritas diocesana Ogliastra «è anche un metodo per monitorare, quotidianamente, la situazione di tante persone». Don Cabras precisa che la Caritas prosegue sempre con la distribuzione di pacchi viveri, per le famiglie bisognose in ogni centro che fa capo alla diocesi con sede a Lanusei. A guidarla è il vescovo di Nuoro, Antonello Mura, che è anche amministratore apostolico della sopracitata diocesi.
«Fra poco – afferma don Cabras – mi fermerò a Loceri, e lascerò alcuni di questi pacchi viveri in parrocchia, che poi provvederà a distribuirli nel paese».
Nella sede costiera della Caritas diocesana, nel viale monsignor Virgilio, causa possibili contagi, è stata invece sospesa la consegna del vestiario, che avveniva in giorni ben precisi. Così come il Centro d’ascolto, sempre a Tortolì, in questo periodo è stato chiuso, ma resta comunque operativo via telefono. «Chiuso, sempre per l’emergenza epidemiologica – conclude il direttore della Caritas diocesana i Ogliastra – anche il Centro d’ascolto che da anni abbiamo all’interno del carcere san Daniele di Lanusei».
