La Nuova Sardegna

Nuoro

«Diga di Torpè, livello da aumentare»

di Sergio Secci
«Diga di Torpè, livello da aumentare»

Per l’ex assessore Ladu l’invaso deve contenere più acqua: il piano va aggiornato

24 marzo 2020
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SINISCOLA. Il piano di laminazione statica approvato per mettere in sicurezza gli abitanti di Posada e Torpè nel novembre del 2016, andrebbe rivisto. «Si tratta di un provvedimento varato in fase sperimentale che si doveva aggiornare dopo due anni», spiega l’ex senatore e assessore ai lavori pubblici della Regione Silvestro Ladu. «Purtroppo però non se ne è fatto nulla con il risultato che sino allo scorso mese di febbraio nella diga di Maccheronis si potevano invasare solo 12,6 milioni di metri cubi d’acqua. La conseguenza è che se non dovesse piovere tra marzo ed aprile, quest’estate irrigare i campi sarà un vero problema e potrebbero esserci ripercussioni anche in campo potabile. È risaputo e comprovato che le alluvioni si sono verificate tutte nel periodo invernale quando le temperature del mare ancora caldo favoriscono le forti precipitazioni e mai in primavera».

È una legge della fisica, continua Ladu, pertanto il piano va rivisto urgentemente in maniera da permettere di riempire l’invaso che sbarra il rio Posada visto che si sono buttati a mare milioni di metri cubi e l’acqua contenuta è insufficiente. Secondo l’ex assessore, la Regione da tempo non si occupa più del territorio e precisamente da quando, nel 2006, con la creazione del distretto idrografico sardo, tolse ai consorzi di bonifica il potere di gestirsi autonomamente. «Tutto è passato in mano a Enas – spiega – ma l’ente è lontano da un territorio che ,a 20 anni dal finanziamento del sovralzo della diga, vede ancora un opera incompiuta». Ladu, che nel 2006 espresse voto contrario al passaggio a Enas delle competenze in materia, spiega che ora «il consorzio di bonifica fa da semplice intermediario acquistando acqua da Enas e rivendendola agli utenti ma di fatto non ha nessuna competenza decisionale. Se si fosse rivisto per tempo il piano di laminazione – conclude – ora avremmo in diga 17/18 milioni di metri cubi d’acqua e non ci sarebbero problemi per l’estate».

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