La Nuova Sardegna

Nuoro

La replica della Regione al medico ogliastrino: «I panni swiffer li ha dati il Governo»

Giusy Ferreli
La replica della Regione al medico ogliastrino: «I panni swiffer li ha dati il Governo»

«Non è dipendente Assl, si procuri lui i presìdi»

24 marzo 2020
2 MINUTI DI LETTURA





GIRASOLE. «Cosa c'entra la gestione dell'emergenza da parte della Regione con lo swiffer? Lo swiffer è quello acquistato dal Govero Conte e mandato alle Regioni dalla Protezione civile nazionale». L'accusa rivolta da un medico di famiglia ogliastrino ai vertici regionali è stata prontamente rispedita al mittente dalla stessa Regione, responsabile secondo il dottor Gian Basilio Balloi, medico di famiglia con assistiti a Lotzorai, Triei, Talana e Santa Maria Navarrese, di non garantire la sicurezza degli operatori sanitari in prima linea contro il Coronavirus. Sempre la Regione, finita nel mirino del medico ogliastrino, che su Facebook aveva postato la foto di una mascherina inviata in molti punti dell'area vasta di Cagliari alle guardie mediche e definita "un panno antipolvere", precisa che "tecnicamente" i medici di base non sono dipendenti delle Assl ma liberi professionisti convenzionati.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:nuoro:cronaca:1.38626785:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/nuoro/cronaca/2020/03/23/news/coronavirus-lo-sfogo-di-un-medico-di-base-licenziatemi-ma-io-parlo-1.38626785]]

«E per convenzione – sottolineano da Cagliari – i medici di famiglia sono tenuti ad approvvigionarsi in proprio dei dispositivi di protezione individuali. Poi – proseguono – va bene l'emergenza e il fatto che chiedano alla Regione di sopperire alla loro mancanza ma ribaltare così la verità, no». Anche il "bavaglio" dell'assessore alla Sanità Mario Nieddu non riguarda, in ogni caso, i medici di famiglia. Nessuno in teoria potrebbe licenziare il dottor Balloi in seguito alle sue dichiarazioni proprio perché libero professionista e non dipendente Ats: al termine dello sfogo sul suo profilo social, condiviso da centinaia di persone, il medico aveva scritto di aspettarsi il licenziamento.

«Sono consapevole - si legge nel suo post - che potrei essere licenziato da un giorno all'altro e prego tutti di aiutarci in ogni modo pensiate possa essere utile. E non mi riferisco al solo fatto di stare a casa. Mi riferisco al diffondere questa notizia, che diventi più virale del nostro peggiore nemico perché qui stiamo morendo. Se perderò il lavoro me ne farò una ragione ma ora aiutatemi, aiutateci, aiutiamoci». Balloi non rischia di perdere il posto ma i vertici regionali ribadiscono che spetta a lui munirsi delle preziose, e ormai introvabili, mascherine. Che oggi verranno distribuite dalla Assl di Lanusei a medici di famiglia, guardie mediche, volontari ed esponenti delle forze dell'ordine.

In Primo Piano
Politica

Regione, la giunta Todde annulla la delibera per la costruzione di quattro nuovi ospedali

Le nostre iniziative