Budoni, 100 mascherine per i cittadini
Una volontaria ha usato la macchina per cucire dispositivi di protezione
27 marzo 2020
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BUDONI. Cento mascherine sono state donate ai concittadini da una donna di Budoni e altrettante ce ne sono in arrivo. La volontaria ha scelto di fare la donazione in forma anonima e farle recapitare agli anziani del paese costretti ad uscire di casa per qualche necessità impellente.
«Dopo una lunga ricerca nei vari negozi specializzati di mascherine a prezzi accessibili – dice la donna – ho deciso di realizzarne alcune per me e per i miei colleghi, da utilizzare a lavoro per avere una seppur minima protezione da e verso i clienti. Sono consapevole che servirebbero mascherine certificate, ma ho appurato che tanti anziani continuano a girare senza protezione, meglio quindi una mascherina fatta in casa in cotone con taschino per inserire un filtro in garza o altro tessuto filtrante, lavabili e sterilizzabili ad ogni utilizzo. Le mie scorte di stoffa non sono tante – aggiunge – ma è sempre meglio di nulla. Quando poi le autorità competenti ci metteranno in condizioni di avere le protezioni certificate, partendo in primis dagli operatori sanitari, forze dell’ordine, volontari e arrivando, infine, ai cittadini comuni, allora riutilizzerò la mia macchina da cucire per fare altro».
Quindi alcune raccomandazioni: «Invito, comunque chi può permetterselo di acquistare quelle certificate, e inoltre di stare il più possibile a casa, in particolar modo alle persone più fragili come gli anziani che mi capita di vederne ancora in giro. Ci tengo a specificare – conclude la volontaria – che non si tratta di un presidio medico ma di uno strumento fai-da-te di emergenza. Mi riservo la possibilità di realizzarne altre ed eventualmente collaborare con chi volesse farne per la comunità budonese, sempre che sia in forma gratuita e non a scopo di lucro o pubblicitaria».
Le prime cento mascherine sono state consegnate al “Servizio Budoni solidale” gestito dalla compagnia barracellare per consegnarle a chi si riterrà opportuno. (s.s.)
«Dopo una lunga ricerca nei vari negozi specializzati di mascherine a prezzi accessibili – dice la donna – ho deciso di realizzarne alcune per me e per i miei colleghi, da utilizzare a lavoro per avere una seppur minima protezione da e verso i clienti. Sono consapevole che servirebbero mascherine certificate, ma ho appurato che tanti anziani continuano a girare senza protezione, meglio quindi una mascherina fatta in casa in cotone con taschino per inserire un filtro in garza o altro tessuto filtrante, lavabili e sterilizzabili ad ogni utilizzo. Le mie scorte di stoffa non sono tante – aggiunge – ma è sempre meglio di nulla. Quando poi le autorità competenti ci metteranno in condizioni di avere le protezioni certificate, partendo in primis dagli operatori sanitari, forze dell’ordine, volontari e arrivando, infine, ai cittadini comuni, allora riutilizzerò la mia macchina da cucire per fare altro».
Quindi alcune raccomandazioni: «Invito, comunque chi può permetterselo di acquistare quelle certificate, e inoltre di stare il più possibile a casa, in particolar modo alle persone più fragili come gli anziani che mi capita di vederne ancora in giro. Ci tengo a specificare – conclude la volontaria – che non si tratta di un presidio medico ma di uno strumento fai-da-te di emergenza. Mi riservo la possibilità di realizzarne altre ed eventualmente collaborare con chi volesse farne per la comunità budonese, sempre che sia in forma gratuita e non a scopo di lucro o pubblicitaria».
Le prime cento mascherine sono state consegnate al “Servizio Budoni solidale” gestito dalla compagnia barracellare per consegnarle a chi si riterrà opportuno. (s.s.)