La Nuova Sardegna

Nuoro

Girasole, quando è d’obbligo spostarsi

Girasole, quando è d’obbligo spostarsi

Il centro non ha servizi (bancomat), gli abitanti possono derogare ai divieti

29 marzo 2020
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GIRASOLE. Nei piccoli paesi in cui mancano diversi servizi essenziali, anche in periodi di divieti e limiti imposti dai vari Decreti del presidente del consiglio dei ministri, è pressoché obbligatorio doversi spostare in altri centri. Questo è il caso di Girasole, dove sull’intero territorio comunale mancano numerosi servizi essenziali. A elencarli è il primo cittadino Gianluca Congiu: «Da noi mancano bancomat e postamat; pescheria; officina meccanica; servizi veterinari; alimenti per intollerantie neonati; mangini per animali; pellet e legna per riscaldamento; assistenza telefonia e anche computer».

E lo ha posto bene in evidenza, tre giorni fa, con una importante comunicazione a tutta la comunità locale. «Stamattina – ha evidenziato il capo dell’esecutivo comunale di Girasole – abbiamo trasmesso alle forze dell'ordine e anche ai Comuni limitrofi di Tortolì e Lotzorai, l'attestazione di alcuni servizi che al momento non sono presenti sul nostro territorio. E per cui, in stato di necessità, ci si trova costretti a spostarsi in un altro Comune in deroga al Dpcm (Decreto del presidente del consiglio dei ministri) di domenica 22».

Gianluca Congiu sottolinea che nello stesso Dpcm viene riportato «che è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un Comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute».

Il sindaco del piccolo paese costiero dell’area del nord Ogliastra ha fatto altre precisazioni. «Ovviamente, quello dei servizi essenziali mancanti nel nostro territorio comunale – ha concluso Gianluca Congiu rivolgendosi a tutti i suoi compaesani – non è un elenco completo. Infatti, anche recarsi da un ottico, ad esempio, potrebbe rappresentare un urgenza (ma rientra comunque nei motivi di salute) e sta al buon senso anche del cittadino valutare la sussistenza di uno stato di assoluta necessità». (l.cu.)

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