La Nuova Sardegna

Nuoro

Siniscola, allerta massima per tutelare gli anziani

di Mauro Piredda
Siniscola, allerta massima per tutelare gli anziani

Il sindaco chiede più attenzioni per la Casa di riposo: 30 ospiti e 18 dipendenti Il parroco sollecita l’Unità di crisi a eseguire i tamponi preventivi per tutti

30 marzo 2020
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SINISCOLA. Rischiano di diventare il simbolo dell’estrema vulnerabilità delle persone anziane un po’ dovunque e i recenti casi di Sassari e Bitti mettono sull’attenti i gestori delle case di riposo e gli amministratori locali delle comunità sulle quali sorgono. È sufficiente che circoli la voce di una dimissione dall’ospedale di uno degli ospiti: la paura si presenta in tutta la sua spontaneità, dato il pesante numero di positivi nelle strutture ospedaliere. In tempi di Covid 19 – nonostante il desiderio di poter riabbracciare un cittadino momentaneamente ricoverato – tale preoccupazione circola molto più rapidamente di questo virus che tante vittime sta mietendo ovunque. Ed è quanto successo a Siniscola. «Mi è giunta voce – ha affermato il primo cittadino Gian Luigi Farris – della dimissione di un ospite della casa di riposo del nostro Comune dal San Francesco di Nuoro. Non ho potuto fare altro che mettermi subito in contatto con il numero verde per i sindaci istituito dalla Regione facendo presente che non è possibile che si dimetta un paziente e lo si riporti alla casa di riposo senza avergli fatto prima un tampone. Successivamente mi è arrivata la comunicazione che tale paziente non sarebbe stato dimesso. Ma voglio ribadire una cosa – conclude il sindaco –: mi sarei opposto in ogni caso e avrei agito in questo modo anche se il paziente in questione fosse stato mio padre». Questi i numeri della struttura di via De Gasperi: 30 ospiti e 18 dipendenti al loro servizio. Da qualche settimana la casa di riposo è chiusa alle visite. Saltata anche la messa della domenica all’interno dell’edificio. Misure che certamente non aiutano gli anziani che vi dimorano, ma che si sono rese necessarie per la salute di tutti. Sulla questione è intervenuto anche il parroco di Siniscola, don Salvatore Orunesu, che della casa di riposo intitolata a papa Giovanni XXIII ne è presidente.

Attraverso una lettera inviata al responsabile locale dell’Unità di crisi, Fiorenzo Delogu, il sacerdote ha chiesto l’attivazione delle procedure per poter eseguire «i tamponi preventivi ai trenta ospiti e ai 18 lavoratori dipendenti al fine di conoscere eventuali contagi da Covid 19». Preventivi, e dunque per persone asintomatiche. I motivi (insieme alla manifestata «solidarietà per il lavoro straordinario svolto per il bene della comunità») sono stati elencati nella stessa missiva: «vista la grave emergenza sanitaria; vista la fragilità dei trenta ospiti anziani e malati; visto il pericolo di contagio anche per il personale paramedico (infermiere, Oss, assistenti ausiliari)». E, appunto, «visto quanto è accaduto nella struttura omologa di Bitti».

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