La Nuova Sardegna

Nuoro

Muore travolto da una quercia

di Michela Columbu
Muore travolto da una quercia

Gianfranco Mureddu, autista, non è riuscito a schivare un ramo dell’albero che stava tagliando

01 aprile 2020
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LODINE. Travolto da un grosso ramo della quercia che stava abbattendo per fare la provvista domestica di legna da ardere. È morto così Gianfranco Mureddu, sessantenne di Lodine che ieri mattina, alle 11, si trovava in località Muru ‘e pradu a fare una operazione che era consuetudine. Nonostante l’esperienza, non è riuscito a schivare la caduta di un grosso ramo che l’ha travolto procurandogli la morte e gettando una comunità intera nel lutto. La comnità di Lodine piange nel silenzio delle mura domestiche, impossibilitata a rendere omaggio e a dare l’estremo saluto a un padre di famiglia. Piange un uomo che stava pensando alla provvista per scaldare la sua abitazione, a casa come tanti lavoratori costretti dalle restrizioni del governo in questo periodo di lotta al Corona Virus. Lascia la moglie e tre figli, di 5, 9 e 13 anni.

Autista per la ditta Nieddu Logistica, la sua occupazione lo portava sistematicamente fuori dalla Sardegna per gran parte della settimana, come tanti partiva la domenica notte per imbarcarsi con il suo carico, e tornava a casa il sabato mattina. Un lavoro duro e di sacrificio, che presto gli avrebbe regalato la soddisfazione della pensione. Grande lavoratore, fin da quando aveva 14 anni nella azienda agricola di famiglia, pastore con il padre, dopo servo pastore fino all'inizio del lavoro di autista. A settembre lo attendeva il meritato riposo dopo una vita in viaggio, dietro al volante dei mezzi, con la prospettiva di godersi la famiglia, la casa, e tutta la tranquillità che solo paesi come Lodine sanno offrire. Sicuramente con tanti bei progetti per se e per la casa, tutti stroncati probabilmente da una disattenzione. Il terreno dove stava facendo la provvista è particolarmente impervio, di difficile accesso persino ai mezzi di soccorso che per liberare la vittima hanno dovuto lavorare in condizioni difficili. Soccorsi immediati, attivati subito dall’amico con il quale faceva l’abbattimento della pianta, ma che non sono serviti a nulla. Gianfranco Mureddu è probabilmente morto sul colpo a causa del grave trauma da schiacciamento. Una volta liberato il corpo, con il lavoro dei Vigili del fuoco (sul posto sono accorsi anche i Carabinieri, la Polizia e il 118), e accertata la dinamica dell’incidente, la salma è stata consegnata alla famiglia, e la camera mortuaria organizzata nel piccolo cimitero del paese. Impossibile accedervi. L’ingresso, viste le strette disposizioni governative, era permesso solo ai parenti più stretti. Oggi con molta probabilità si svolgerà il rito previsto in queste situazioni, con la benedizione e la tumulazione immediata.

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