La Nuova Sardegna

Nuoro

Succu: «Macomer, sono tornato»

di Simonetta Selloni
Succu: «Macomer, sono tornato»

Lettera del sindaco ai cittadini dopo la fine dei domiciliari e il reintegro. Anche Cherchi in libertà

01 aprile 2020
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MACOMER. Una lunga lettera inviata ai concittadini, dopo sei mesi di sospensione dall’incarico. Così Antonio Onorato Succu prova a ricucire il filo della comunicazione con i suoi amministrati, interrotto bruscamente il 3 ottobre per l’arresto nell’ambito dell’inchiesta Ippocrate. Quasi sei mesi di arresti domiciliari, revocati qualche giorno fa; e ieri è arrivata la revoca della sospensione firmata dalla prefetta Anna Aida Abruzzese. Sempre ieri il Gip del tribunale di Oristano ha revocato gli arresti domiciliari ad Augusto Cherchi, 58 anni di Bosa, ex primario della Rianimazione del San Martino di Oristano ed ex consigliere regionale del Partito dei sardi. Così come per Succu, anche Cherch (difeso dagliavvocati Pierluigi e Enrico Melon)i è stato interdetto per un anno dagli incarichi direttivi in seno all’Ats.

Ai suoi «cari concittadini», Antonio Succu dice subito che «la privazione della libertà che ho subito è stata una sofferenza atroce, che mi ha segnato profondamente. Mi sono state di sollievo l’affetto della mia famiglia e le innumerevoli attestazioni di stima e solidarietà che indirettamente mi sono pervenute in questi lunghi mesi». Quindi, una prima dichiarazione di innocenza: «La sofferenza la porterò dignitosamente sulle mie spalle, col conforto e la piena consapevolezza che la giustizia saprà ben valutare l'attendibilità di quegli elementi di indagine, che mi hanno privato per quasi sei mesi della mia libertà».

È però anche un chiaro messaggio politico, quello che traspare. Antonio Succu non dice con chiarezza se intenderà restare sindaco. Ma riaffermando con orgoglio di essersi speso per la città, «l’ho fatto con sacrificio, sottraendo tempo ed energie alla famiglia e alla professione, ma l’ho fatto con senso di responsabilità e senza mai schivare le difficoltà», chiama a raccolta la sua maggioranza, legittimandone il ruolo, a dispetto delle ripetute richieste di dimissioni arrivate in questi mesi. «Deciderò pertanto, serenamente, con la mia maggioranza, eletta dalla Città, che ringrazio per l’encomiabile impegno al servizio della comunità e che è andato ben oltre l’ordinarietà di un commissariamento, se continuare o meno con l’impegno politico amministrativo, soprattutto in questo momento di eccezionale difficoltà legato alla pandemia, che già di per sé impone un intenso lavoro di squadra con un’amministrazione comunale presente ed efficiente». Succu chiarisce il tema della pienezza dei ruoli e dell’opportunità politica: «Mi dispiacerebbe venir meno alle attese della comunità e dei miei compagni di viaggio, e non sarebbe giusto disperdere il lavoro del vicesindaco, degli assessori, del capogruppo e di tutti i consiglieri, a cui la stragrande maggioranza dei macomeresi riconosce un instancabile e prezioso lavoro». In un passaggio, solleva anche la questione etica: «Non dimentico di aver preso un impegno con la città. Chi mi conosce sa bene qual è il valore che ho sempre conferito alla parola data e all’impegno preso», pur accennando al fatto di sentirsi molto provato, anche sul piano della salute, dalla privazione della libertà. Nella lettera, c’è il costante riferimento alla fiducia sul fatto che chiarezza sarà fatta.

Il 3 aprile, il consiglio comunale si riunirà (in teleconferenza). Potrebbe essere l’occasione er capire il percorso che Succu sceglierà.

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