La Nuova Sardegna

Nuoro

Festa di Santu Frantziscu tra restrizioni e speranze

di Alessandro Mele
Festa di Santu Frantziscu tra restrizioni e speranze

Salterà la tradizione di “S’Arbore”, interrotta anche la questua nei vari paesi I priori: «Ma la novena si farà e sarà garantito l’aspetto strettamente religioso»

07 aprile 2020
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NUORO. Viaggiano verso alcune modifiche sostanziali, a causa delle restrizioni attuate dal Governo per contrastare l’emergenza Covid-19, i riti e le usanze connesse alla festa dei nuoresi di Santu Frantziscu nello storico santuario nelle campagne di Lula. Ancora nessuna decisione ufficiale da parte della curia e dal vescovo Antonello Mura in attesa di sviluppi da Roma, ma resta certo, nel caso vengano prolungate o anche solo allentate le misure di sicurezza, il solo espletamento della parte strettamente religiosa legata al novenario tra il 1 e il 10 di maggio magari in diretta web, tv e radio ma quasi certamente a porte chiuse.

Così come si sta valutando a Cagliari per la festa di Sant’Efisio, dunque, un’altra plurisecolare festa della Sardegna va verso la cancellazione, per quest’anno, dei grandi assembramenti popolari, infatti, per quanto riguarda Nuoro, questo potrebbe voler dire niente pellegrinaggio a piedi e a cavallo, niente grandi assembramenti al santuario e nei locali del priorato e niente arbore, l’antico momento conviviale che si tiene nelle campagne di Marreri al termine dei festeggiamenti religiosi. È in queste ore che cresce la preoccupazione dei priori chiamati a guidare l’appuntamento di quest’anno Sebastiano Succu e Sara Spina: «Non abbiamo comunicazione certe – hanno commentato – ma possiamo assicurare che in qualsiasi caso sarà garantito l’apparato strettamente religioso e più importante della festa, non sappiamo ancora come, ma la novena si farà. Intanto, si è interrotta la questua in città e nei paesi così come le visite ai pastori del territorio per il bestiame che comunque ci hanno espresso tutta la loro solidarietà e vicinanza così come hanno fatto i priori degli scorsi anni che ci stanno dando grande sostegno. Intanto siamo impegnati con tutta la famiglia a dare una mano alla nostra terra: una donazione è stata fatta all’ospedale San Francesco ed è intensa la collaborazione con la Caritas. Bisognerà anche tenere conto del rispetto dovuto alle troppe vittime di questa pandemia, nel mentre, ci affidiamo sempre a San Francesco con grande devozione». Intanto, tutto tace ancora anche sulla nomina dei nuovi priori sulla quale c’è però un precedente storico: durante la prima guerra mondiale in una situazione evidentemente di necessità, il priore uscente fu riconfermato per l’anno successivo.

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