La Nuova Sardegna

Nuoro

«Cari clienti, questa volta la frutta è un regalo»

«Cari clienti, questa volta la frutta è un regalo»

Venditrice ambulante di Cabras dona i suoi prodotti alle famiglie in difficoltà di Borore e Dualchi

16 aprile 2020
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BORORE. Quel carico di frutta e verdura avrebbe potuto assicurarle un buon guadagno. Per questo sarebbe stato più semplice, o forse scontato, venderlo e tenere quel denaro per sé. Magari usandolo per fare il pieno al camion con cui quotidianamente, fino a qualche settimana fa, raggiungeva Borore e Dualchi per vendere i prodotti della sua terra. Tutti coltivati a Cabras, paese in cui è nata e dove tuttora vive. Invece, Filomena Poddi ha preferito darle in beneficenza quelle numerose casse di arance, mele, patate, carote, finocchi e cipolle. Non potendo più svolgere con regolarità il lavoro di venditrice ambulante, per via delle restrizioni da coronavirus, ha deciso di donare tutto alle famiglie dei due paesi del Marghine. A quelle indigenti che nel bel mezzo di un periodo difficilissimo non possono nemmeno più permettersi di fare la spesa. «È stato un gesto fatto col cuore. Nessuna voglia di apparire o di farmi pubblicità», specifica. «Mi è venuto spontaneo aiutare la gente di Borore e Dualchi che da anni mi accoglie e mi permette di portare a casa lo stipendio. La merce era tanta e bisognava fare in fretta per evitare che andasse a male. Così ho chiamato i sindaci e l'ho consegnata loro perché si occupassero della distribuzione». Solo a Borore sono state regalate 30 buste colme di questi prodotti. Significa che altrettante famiglie hanno potuto avere in tavola frutta e verdura freschi, almeno per qualche tempo. Vista l'enorme quantità della donazione, è stato possibile anche accontentare gli ospiti delle due coop di assistenza socio-sanitaria. Ma nei giorni scorsi sono arrivati a sorpresa tanti altri beni di prima necessità. Il benefattore, che ha preferito rimanere anonimo, ha consegnato sempre all'amministrazione civica di Borore casse d'acqua, confezioni di latte e colombe, con la richiesta che venissero regalati alle persone più bisognose prima delle festività pasquali. Così è stato. Questo, insieme a quello della fruttivendola cabrarese, è un gesto che ora più che mai scalda il cuore. Dona speranza a chi si trova in difficoltà. A chi senza domandare niente, può contare sul sostegno di persone generose che fanno del bene, in modo totalmente disinteressato.(a.p.)

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