La Nuova Sardegna

Nuoro

Magomadas 

Fanghi da depurazione, ricorso contro il via libera

di Giulia Serra
Fanghi da depurazione, ricorso contro il via libera

Lo chiede il comitato Ambiente Planargia. Il sindaco: chi ha autorizzato trovi la soluzione

16 aprile 2020
3 MINUTI DI LETTURA





MAGOMADAS. Una conferenza di servizi riconvocata per valutare l'annullamento della precedente autorizzazione ed un responso che giunge come un fulmine a ciel sereno il venerdì di Pasqua lasciando sbalorditi i tanti cittadini che in questi mesi hanno sollevato la testa per difendere la qualità della vita in quella porzione di Planargia. È il caso sempre più controverso dell'azienda insediata a due passi dal centro abitato di Magomadas nella quale si trattano i fanghi da depurazione provenienti dalla Puglia, la Geco srl.

Dopo le tante proteste per i miasmi e le mosche, la Provincia di Oristano aveva deciso di rimettere in discussione la propria autorizzazione, ma ad essere valutate non sono state le tante problematiche denunciate dai residenti, bensì solo la questione delle distanze minime che l'impianto, per legge, dovrebbe rispettare. Anzitutto, quella dei 300 metri dal centro abitato di Magomadas. Il parametro non è rispettato, e il tecnico delegato dal Comune lo ribadisce ufficialmente anche durante la conferenza, ma per la Provincia la questione non si pone: lo stabilimento della Geco esiste dal 2003 e il Comune non ha mai mosso rilievi sulla sua collocazione. Che vi sia stata una modifica sostanziale delle attività svolte nell'impianto, con l'autorizzazione regionale a trattare 80mila tonnellate all'anno di fanghi da depurazione, è questione che resta fuori dalla porta degli uffici provinciali.

Ad ignorare il dato di fatto non possono essere invece i comitati di cittadini, non certo intenzionati ad arrendersi. «La determina della Provincia prevede solo 10 giorni di tempo per opporre opposizione al presidente del Consiglio dei ministri – dicono dal comitato Ambiente Planargia –. Stiamo attivando contatti legali, ma pare che i comitati non possano presentare ricorso. Per questo abbiamo inviato una richiesta al Comune di Magomadas per sapere quali azioni si intendono intraprendere per garantire la tutela della salute dei cittadini».

Il comitato InBosa-AcquaBeneComune di Planargia e Montiferro richiama i rapporti dell'Istituto superiore di sanità sul rischio di possibili contaminazione, in piena emergenza Covid-19, dei fanghi da depurazione, sottolinea tutte le irregolarità rilevate dall'Arpas presso l'impianto della Geco, ma anche «lo sversamento non autorizzato di fanghi, la perdita di lavoro per gli operatori turistici, il calo di valore degli immobili di zona, l'eccessivo carico di traffico di camion su una strada non idonea» per allertare sul caso ai sindaci e alle autorità sanitarie. Il sindaco di Magomadas Emanuele Cauli prende atto del mancato annullamento dell'autorizzazione e specifica: «c'è un cerino che gira e viene rimpallato da un ente all'altro. Il tentativo è di lasciarlo in mano al Comune, che però non ha competenza sull'autorizzazione concessa alla Geco. Qua abbiamo un problema serio che va oltre le distanze e riguarda la vita delle persone, che hanno il diritto a vivere nelle proprie case. Chi ha dato le autorizzazioni ora deve farsi carico di trovare una soluzione».

In Primo Piano
Trasporti

Numeri in crescita nel 2023 per gli aeroporti di Olbia e Cagliari, in calo Alghero

Le nostre iniziative