La Nuova Sardegna

Nuoro

In salvo i buoi travolti dalla piena

di Sergio Secci

Torpè, la diga rilascia 108 metri cubi al secondo. Situazione sotto controllo anche a Orosei e Galtellì

23 aprile 2020
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TORPÈ. Diga Maccheronis piena sino all’orlo con milioni di metri cubi d’acqua rilasciati a mare dalle prime ore della notte scorsa. Il massimo livello dell’invaso è stato raggiunto alle 2,40 di ieri quando l’acqua piovana proveniente dall’ampio bacino dei fiumi Posada e Mannu, ha raggiunto quota 42,74 metri sul livello del mare. Circa 260 metri cubi al secondo in entrata calcolati a quell’ora dai tecnici Enas e uno scarico a valle di circa 108 metri cubi che è poi aumentato con il passare delle ore.

L’acqua è corsa velocemente verso il mare e favorita dall’apertura della foce di Orvile effettuata all’alba con un mezzo meccanico, è poi defluita senza creare alcun pericolo. Salva anche la piccola mandria di bovini al pascolo sull’isolotto di Luritta che il proprietario, il giorno precedente non era riuscito a recuperare in tempo.

Ondata di piena passata senza problemi quindi anche perché già da martedì i sindaci di Posada e Torpè Omar Cabras e Roberto Tola, avevano attivato le sirene d’allarme dislocate nella piana e attivato i controlli della protezione civile, i cui responsabili hanno collaborato tra di loro presidiando i punti nevralgici. Per sicurezza sono stati chiusi s’Aidu e Mesu e un tratto della strada provinciale Posada-Concas. Per raggiungere la parte ovest del territorio torpeino, il traffico è stato deviato sulla strada consortile di Santu Martine.

Deflusso regolare anche per il Rio Cedrino, a Galtellì il sindaco Giovanni Santo Porcu, ha invitato i propri concittadini a non sostare presso gli argini del fiume ma la situazione è rimasta sempre sotto controllo. Stessa situazione più a valle con la piena che è riuscita ad aprirsi da sola un varco a mare defluendo quindi regolarmente. «Abbiamo attivato il Centro operativo comunale non appena ci è stata comunicata la tracimazione della diga di Petra Othoni – dice il primo cittadino di Orosei Nino Canzano –, procedendo quindi ad un monitoraggio costante della portata del fiume, tenendo frequenti contatti con il Consorzio di bonifica per un eventuale apertura meccanica della foce. L’intervento non è stato effettuato in quanto in maniera naturale il fiume ha aperto uno sbocco nella duna sabbiosa e va defluendo in maniera costante. Prosegue lo stato di preallerta – conclude –, ma c’è una diminuzione della portata a circa 87 metri cubi al secondo».

Qualche allagamento infine si è registrato in alcune case di San Teodoro dove il rio che scende da Petrisconi si era ingrossato ed aveva fatto temere un esondazione a Straulas e alla periferia del paese. Le piogge di questi giorni hanno posto fine anche alle restrizioni irrigue (vietato usare l’acqua nelle ore notturne) già decise dal Consorzio di bonifica. «Ora possiamo pensare programmare la stagione senza alcun limite – dice il presidente Ambrogio Guiso –. Nella diga del Posada abbiamo quasi 23 milioni di metri cubi sufficienti a garantire acqua per gli usi agricoli ed idropotabili».

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