La Nuova Sardegna

Nuoro

Formaggio fresco solidale per salvare i minicaseifici

di Mauro Piredda
Formaggio fresco solidale per salvare i minicaseifici

Siniscola, accorato appello alla Regione dell’imprenditore Giuseppe Marrante «Fondamentale pensare anche a noi piccoli trasformatori di latte ovino»

25 aprile 2020
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SINISCOLA. «Anche la mia è un’attività legata al turismo, il 90% delle nostre produzioni viene distribuito nella stagione che va da maggio a settembre». Parole di Giuseppe Marrante, trasformatore di latte ovino. Alle prese con la diffusione del Covid-19 e le restrizioni adottate per il suo contenimento che stanno dando un ulteriore colpo a un’economia debole e ancora segnata dalla cosiddetta crisi finanziaria del 2008. In ogni parte del mondo si parla di dati in rosso, di disoccupazione in crescita, di crollo del Pil e nelle diverse realtà la crisi si manifesta essenzialmente nel settore che ne caratterizza l’economia. È facile, quindi, parlare di crisi del turismo, se ci riferiamo al litorale baroniese: tale settore, tra realtà e aspettative, è sempre in cima alle discussioni dei decisori e dei portatori di interesse locali. Ma la crisi del turismo non è legata soltanto alle strutture ricettive e alla ristorazione. Occorre considerare anche l’indotto e una riflessione a tal punto proviene dal mondo delle campagne. «Io e mio fratello Antonello – riprende Giuseppe Marrante – abbiamo un’azienda di circa 600 capi e trasformiamo per intero il nostro latte; il nostro è un prodotto fresco e semicotto e abbiamo grosse difficoltà a piazzarlo con la crisi che comprometterà l’intera stagione turistica. Chi comprerà il formaggio? Dove si faranno gli aperitivi? Come opereranno i ristoratori nell’imminente fase?». Da qui l’appello per un intervento della Regione. «Mi rivolgo al presidente Solinas e all’assessora Murgia affinché si diano risposte certe». Una questione sollevata dall’imprenditore siniscolese riguarda il taglio della burocrazia regionale e la liquidazione delle pratiche arretrate: «Premi comunitari, benessere animale, siccità; occorre che le aziende non rimangano con l’acqua alla gola e occorre anche che ci sia grande attenzione alle pratiche future». Il secondo punto riguarda «la proposta avanzata dal presidente Coldiretti Cualbu sul ritiro di 120mila forme di formaggio fresco da destinare alle famiglie in difficoltà». «Sarebbe un duplice aiuto – aggiunge Marrante, già assessore comunale dell’Agricoltura nella seconda legislatura guidata da Lorenzo Pau –: per il nostro settore e per chi in generale sta subendo i colpi di una crisi improvvisa». Ma è lo stesso imprenditore siniscolese a emendare la proposta: «È opportuno che venga aumentato il quantitativo di forme e che per la medesima gestione di questi prodotti venga istituita una figura all’interno della Protezione civile in modo che venga accorciato l’iter burocratico. La sinergia tra Protezione civile, Comuni e associazioni di volontariato può rendere il tutto più funzionale e veloce anziché aspettare i tempi biblici di un ipotetico bando regionale».

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