La Nuova Sardegna

Nuoro

«Lanusei polo di ricerca per la lotta al coronavirus»

di Giusy Ferreli
«Lanusei polo di ricerca per la lotta al coronavirus»

I sindaci del territorio chiedono di attivare il laboratorio analisi all’ospedale «Necessari la collaborazione e l’avvio immediato degli screening sierologici»

01 maggio 2020
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LANUSEI. L’Ogliastra si prepara ad affrontare la fase due dell’emergenza Covid 19 anche dal punto di vista sanitario. Sono le tre richieste dell’assemblea dei sindaci alla Regione: autorizzazione per il laboratorio analisi dell’ospedale di Lanusei, aumento di questi ultimi – sinora eseguiti su pochissime persone – e attivazione immediata dello screening sierologico in collaborazione con gli enti locali. Le richieste sono state messe nero su bianco dopo una lunga video discussione in sede di conferenza sociosanitaria territoriale, convocata mercoledì pomeriggio dal presidente e sindaco di Lanusei Davide Buchi. I sindaci che si sono confrontati, tra gli altri, con il direttore della Assl, Andrea Marras, e dei responsabili dei servizi ospedalieri e territoriali, ritengono indispensabile, che i vertici regionali autorizzino il servizio del Nostra signora della Mercede di Lanusei ad eseguire le analisi necessarie ad individuare il subdolo virus che ha stravolto l’esistenza di grandi e piccini.

«La struttura ed il personale sono perfettamente in grado di svolgere al meglio questa procedura. Ciò permetterebbe non solo di evitare le quotidiane trasferte verso Cagliari e Nuoro ma soprattutto abbatterebbe il tempo di attesa degli esiti che sarebbero disponibili in poco più di un’ora» dicono in coro gli amministratori locali convinti, tra l’altro, che questa soluzione permetterebbe un migliore funzionamento dei laboratori che oggi analizzano i (pochi) tamponi eseguiti sul territorio. E proprio partendo dal bassissimo numero di esami fatti in Ogliastra, dove proprio ieri si è registrato il terzo caso di contagio a Bari Sardo, arriva la seconda, perentoria richiesta. «Siamo convinti – scrivono ancora i sindaci che vogliono potenziare la macchina organizzativa dispiegata contro il coronavirus – che occorra aumentare il numero dei tamponi. Per quanto a conoscenza ad oggi in Ogliastra ne sono stati effettuati solo poche decine». Tra le categorie da analizzare in via prioritaria c’è il personale sanitario ed ospedaliero ma anche le forze dell’ordine e della polizia municipale, i professionisti e tutto il personale a contatto col pubblico. C’è infine una proposta: l’avvio immediato degli screening sierologici sul territorio. Con in prima linea proprio le amministrazioni comunali. Una sorta di sperimentazione, da far partire quanto prima e importante per capire quale sia la reale circolazione del Covid 19 in un’area che conta 57 mila abitanti e che sino a ieri era immune.

«Per le indagini sierologiche – è la terza e ultima richiesta – è opportuno coinvolgere fin dalle primissime battute, anche alla luce della presunta parziale circolazione del virus, tutti i comuni ogliastrini assieme alle strutture locali che hanno le potenzialità per svolgere al meglio questo importante screening». Un ruolo potrebbe recitarlo il centro di ricerca Progenia con sede a Lanusei che sinora si è occupato di indagini genetiche sulle popolazioni ogliastrine ma che, grazie alle sue eccellenze scientifiche, potrebbe dare un contributo importante anche nella lotta al coronavirus.

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