La Nuova Sardegna

Nuoro

Parlano i gestori dei b&b: siamo diventati invisibili

di Paolo Merlini
Parlano i gestori dei b&b: siamo diventati invisibili

L’extra alberghiero non imprenditoriale è uno dei settori dimenticati dal governo Sono quasi tremila in tutta l’isola: «Esclusi dagli aiuti, ufficialmente siamo aperti» 

01 maggio 2020
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NUORO. Tra i tanti invisibili della pandemia ci sono anche loro, i gestori di bed and breakfast, un’attività che negli ultimi anni ha avuto un forte incremento in tutta l’isola, sulla spinta della richiesta di ospitalità extra alberghiera sempre più diffusa e di una crisi economica che già prima del Covid ha risparmiato poche categorie, tale da rendere necessaria per molte famiglie un’entrata aggiuntiva, sia pure modesta, per far quadrare il proprio bilancio. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria i b&b ufficialmente non hanno chiuso, trattandosi di abitazioni familiari dove i proprietari mettono a disposizione per gli ospiti sino a un massimo di tre stanze; in sostanza però non hanno mai operato, vuoi per le tante prenotazioni cancellate, vuoi per il senso di responsabilità dei titolari che, almeno in questa prima fase delle misure di prevenzione, si sono per così dire autoregolamentati, mettendo le proprie attività in pausa.

In tutta l’isola sono quasi tremila i b&b in questa situazione, e per molte famiglie – che sull’ospitalità hanno investito tempo e risorse – la pandemia è diventata un pesante fardello. Di più, i titolari si trovano nella situazione di non aver accesso ad alcun aiuto economico da parte del governo, essendo appunto attività non imprenditoriali, e non possono neppure accedere ai prestiti agevolati con la copertura dello Stato. «Per noi non ci sono stati né i 600 né gli 800 euro previsti come aiuti dal governo», dice Cinzia Simonetta Pintus, presidente dell’Associazione B&B e Locazioni occasionali Ogliastra. «Il 28 aprile, insieme con circa cinquanta associazioni provinciali del settore extra alberghiero nazionale, ho sottoscritto un’istanza, la seconda, destinata al presidente del Consiglio, finalizzata al riconoscimento di un sostegno anche per coloro che gestiscono strutture ricettive in forma non imprenditoriale, regolarmente autorizzate. Riteniamo che il decreto di fine aprile sul turismo non debba escludere il settore dei bed and breakfast e delle locazioni occasionali, un settore che rappresenta, nel territorio sardo interno e costiero, un'importantissima, anche se modesta, risorsa per continuare a vivere e valorizzare i piccoli paesi, un prezioso strumento per la riscoperta della nostra cultura e delle nostre tradizioni popolari». La lettera fa seguito ad altri due appelli rivolti alla giunta regionale che, dopo un primo interessamento da parte della maggioranza che sostiene Solinas, sono rimasti senza risposta. Queste le richieste principali: l’istituzione di un’indennità di emergenza di 800 euro mensili per i mesi di lockdown, cumulabili con altre forme di sostegno o di reddito familiare; un finanziamento bancario a fondo perduto che generi liquidità immediata, «privo di troppa burocrazia, che garantisca attività e iniziative di ripresa».

Richieste ribadite nella lettera inviata al presidente del Consiglio all’indomani del Dcpm del 26 aprile, dove, semplicemente, ci si è dimenticati del settore. «Nel documento – continua Cinzia Simonetta Pintus – non si fa cenno sia alle strutture ricettive extra alberghiere incluse nel codice Ateco 55.2, sia alle strutture ricettive extra alberghiere non imprenditoriali a carattere famigliare».

Così i gestori di b&b e attività similari si trovano di fronte a un vuoto che non è solo amministrativo ed economico, ma paradossalmente anche sanitario: non esistono infatti linee guida sulle procedure corrette da adottare nel caso, purtroppo raro, in cui gli ospiti dovessero arrivare. L’associazione B&B Ogliastra il protocollo se l’è fatto da sé, e prevede tre punti che vanno dai dispositivi di protezione nell’accoglienza al distanziamento sociale nelle colazioni per esempio, sino alla sanificazione dei locali.

«La nostra attività è destinato a cambiare profondamente», dice Paolo Tosciri, che gestisce al corso Garibaldi uno dei b&b più richiesti di Nuoro. «Quando riapriremo i rapporti con clienti dovranno essere necessariamente diversi, a cominciare dalla colazione che è diventata anche una vetrina dei prodotti del territorio e un simbolo della nostra ospitalità».

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