assl di Lanusei
L’unità antiCovid 19 è gia al lavoro
Assiste i malati a casa, la guida un medico rientrato dalla pensione
05 maggio 2020
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LANUSEI. L'Usca (unità speciale di continuità assistenziale) è già all'opera. L'equipe di medici e infermieri, messa in campo dalla Assl di Lanusei per curare a domicilio le persone contagiate dal Covid 19, sta seguendo il paziente di Bari Sardo che, dopo essere risultato positivo al tampone, si trova in isolamento a casa. A coordinare l'Usca c'è il dottor Natalino Meloni. Dopo 40 anni di onorato servizio in quel di Loceri come medico di famiglia ha accettato l'invito dei dirigenti dell'area socioassistenziale ogliastrina di mettersi a capo del team composto da quattro medici ( Stefania Splandesci, Maria Deidda, Alessandro Sette e Alice Belisai) e tre infermiere (Gloria Scudu, Federica Conigiu e Federica Asoni) ospitati nella sede della guardia turistica della Marina di Barì. Consegnato il saturimetro all'uomo, gli operatori seguiranno passo passo l'evolversi della situazione, monitorando anche telefonicamente il malcapitato paziente che, fortunatamente, non ha necessità di un ricovero ospedaliero.
Un telefono dedicato al quale chiameranno anche i principali interlocutori dell'Usca: i medici di base e i pediatri ogliastrini i quali, una volta intercettati i potenziali casi di Coronavirus, dovranno mettersi in contatto con la Assl e con l'unità speciale. «L'Usca nasce perché ci si è resi conto che la cosa peggiore che si possa fare e portare i positivi che possono essere curati a domicilio in ospedale. Questo - sottolinea Natalino Meloni – ha causato una catena di contagi».
Il medico ha rinunciato volentieri alla meritata pensione per tornare sul campo. «Non mi è sembrato vero di poter dare una mano – dice – in questo momento così difficile per la nostra comunità». La macchina dell'unità, una per ogni 50mila abitanti, è dotata dei dispositivi di protezione individuale, mascherine, visiere e tute , e opererà per tre mesi (prorogabili) nei locali della guardia medica turistica di Bari Sardo. (g.f.)
Un telefono dedicato al quale chiameranno anche i principali interlocutori dell'Usca: i medici di base e i pediatri ogliastrini i quali, una volta intercettati i potenziali casi di Coronavirus, dovranno mettersi in contatto con la Assl e con l'unità speciale. «L'Usca nasce perché ci si è resi conto che la cosa peggiore che si possa fare e portare i positivi che possono essere curati a domicilio in ospedale. Questo - sottolinea Natalino Meloni – ha causato una catena di contagi».
Il medico ha rinunciato volentieri alla meritata pensione per tornare sul campo. «Non mi è sembrato vero di poter dare una mano – dice – in questo momento così difficile per la nostra comunità». La macchina dell'unità, una per ogni 50mila abitanti, è dotata dei dispositivi di protezione individuale, mascherine, visiere e tute , e opererà per tre mesi (prorogabili) nei locali della guardia medica turistica di Bari Sardo. (g.f.)
