La Nuova Sardegna

Nuoro

Orani, un centro culturale nella storica Casa Meloni

di Michela Columbu
Orani, un centro culturale nella storica Casa Meloni

Comincia con il ripristino del tetto in legno il restauro dell’edificio ottocentesco Il Comune ha a disposizione 350mila euro: «Sarà un laboratorio aperto a tutti»

08 maggio 2020
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ORANI. L’obiettivo è farne un contenitore culturale, perché i suoi spazi, ampi, larghi e luminosi, ben si prestano ad ospitare le attività culturali e associative più disparate. Per questo a breve sarà oggetto di un primo intervento con il quale si metteranno in sicurezza le coperture, che ora rappresentano il punto debole della intera struttura. Casa Meloni, un edificio storico appartenuto a una famiglia di benestanti, situato nel centro storico di Orani, è destinataria infatti di un finanziamento di 350 mila euro previsto nel Piano Regionale delle Infrastrutture, che nella sua ultima rimodulazione, con delibera della Giunta Regionale del 29 aprile scorso, ha destinato le risorse alla messa in sicurezza dell’edificio. «Una grande struttura – spiega l’assessore ai lavori pubblici e architetto Laura Pintus – che si compone di numerosi ambienti, con uno scalone centrale in granito, che rispecchia nella sua impostazione il funzionamento di una casa di una famiglia benestante di fine ’800 e inizio del ’900. C’è infatti una parte per la vita della famiglia, e una secondaria e laterale per il funzionamento di tutti i servizi necessari come cucine, lavanderia e foresteria. È stata acquisita dal Comune una quindicina di anni fa, e rappresenta un bene da valorizzare, e prima di tutto da mettere in sicurezza. Per questo l’intervento che riguarda il tetto è necessario. Essendo tutto in legno, è necessario intervenire quanto prima perché i materiali risentono del passare del tempo. Verrà fatto un intervento conservativo: significa che si ripropongono i materiali e la struttura attuali».

Si rispetteranno quindi le tipologie costruttive del tempo, che nel complesso potrebbero innescare uno studio e un interesse parallelo sulla storia economica locale. «La struttura in sé rappresenta un sito interessante – spiega ancora Laura Pintus – una testimonianza di quella Orani di un tempo dove la maggior parte dei materiali si producevano in loco, come la graniglia dei pavimenti ad esempio. Per questo è importante preservare questi edifici storici e puntare al loro ripristino appunto, perché sono testimonianze materiali e tangibili della nostra storia. L'obiettivo in questo caso è farne un contenitore culturale dove attivare laboratori, fare incontri. La sua posizione poi, vicina alla Caserma Vecchia, sede anch’essa di diverse associazioni, potrebbe far diventare questa parte di Orani un polo culturalmente attivo. Una bussola urbana oltre che una potente testimonianza della storia locale, un tassello di di quel circuito di case storiche che caratterizzano la trama urbanistica di Orani».

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