La Nuova Sardegna

Nuoro

Resilienza, il festival si farà dall’estate in edizione “alveare”

di Paolo Maurizio Sechi
Resilienza, il festival si farà dall’estate in edizione “alveare”

Macomer, l’evento sceglie la casa delle api come idea guida I promotori: «Le nostre comunità sono linfa per la cultura»

08 maggio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





MACOMER. Il Festival della Resilienza 2020 sarà come sempre in una serie di eventi all’insegna della cultura, del teatro, della musica e dello sport, e si articolerà in estate e in autunno con la sesta edizione, sicuramente particolare per l’emergenza epidemiologica e per il significativo titolo del nuovo allestimento: “Editzione Casiddu”, alveare dalla traduzione dalla lingua sarda, che partendo dal concetto di nido delle api come metafora di una comunità unita, solidale e laboriosa punta a stimolare e supportare i territori del centro Sardegna nell’attivazione di processi partecipativi multidisciplinari per delineare e implementare progetti di sviluppo sostenibili e inclusivi. Questo grazie all’impegno nell’isola dell’associazione ProPositivo che organizza il festival. Nata nel 2015 per promuovere e mettere in connessione realtà virtuose con territori in difficoltà, in sei anni il Festival è cresciuto da un evento di 5 giorni ad una programmazione pluristagionale nel centro Sardegna e sinergie dentro e fuori l’isola, tra scuole di alta formazione, residenze artistiche, riqualificazione urbana e eventi culturali, rassegne e laboratori creativi e professionali.

«Come l’estinzione delle api metterebbe a rischio due terzi dell’agricoltura mondiale, ecosistemi e l’esistenza della specie umana, il declino delle piccole comunità toglierebbe linfa alla nostra cultura – parole di Luca Pirisi e Gian Luca Atzori, cofondatori dell’associazione ProPositivo –. Per perseguire tale obiettivo e far fronte all’incertezza legata all’evoluzione della pandemia, il festival è stato ripensato seguendo una struttura modulare che sfrutti il digitale per poi proiettarsi gradualmente nello spazio fisico intrecciando scienze sociali e arte pubblica, puntiamo su logica e creatività per creare un percorso dinamico e multidisciplinare che avvicini scuola e imprenditoria, istituzioni e società civile, pubblico e privato». Attraverso il ricorso all’arte e alla cultura, al fianco del Forum giovani e del Centro servizi culturali Macomer, il festival lavorerà includendo le fasce più fragili come bambini e anziani all’interno del dibattito. Proseguiranno i laboratori e le residenze di teatro sociale e verrà riadattato digitalmente il contest internazionale di rigenerazione urbana attraverso la street art, per continuare il percorso che negli anni ha ricevuto risposte da più di 20 paesi del mondo, con 50 artisti coinvolti e oltre 30 opere che sarà allargata, con il supporto di Sardegna Film Commission, anche a illustratori, video-maker e animatori digitali».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Politica

Regione, la giunta Todde annulla la delibera per la costruzione di quattro nuovi ospedali

Le nostre iniziative