La Nuova Sardegna

Nuoro

«Già al lavoro l’unità domiciliare»

di Paolo Merlini
«Già al lavoro l’unità domiciliare»

All’Assl è entrato in servizio il team che assisterà a casa i malati di Covid. Ne parla il direttore sanitario

09 maggio 2020
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NUORO. Hanno dai 30 ai 45 anni, sono quattro medici e due infermieri. Sono i componenti della piccola task force antiCovid domiciliare entrata in servizio alla Assl di Nuoro. Nei protocolli sanitari si chiama Usca, acronimo di Unità speciale di continuità assistenziale, e la Regione ne ha previsto una per ciascuna delle otto aziende sanitarie dell’isola. Il loro compito è fornire assistenza ai pazienti affetti da coronavirus il cui quadro clinico consenta di restare isolati a domicilio, o di intervenire nel caso in cui le condizioni peggiorino e sia necessario il ricovero in ospedale. Ne parla la coordinatrice del progetto, Gesuina Cherchi, direttore sanitario dell’Assl di Nuoro.

Come opererà la squadra?

«Siamo già operativi da qualche giorno. L’ambito di riferimento riguarda l’intera Assl di Nuoro, cioè i comuni che fanno parte dei suoi quattro distretti. Il principio è quello della guardia medica diurna. La squadra è in servizio dalle 8 del mattino sino alle 20, ed è composta da due medici e un infermiere. I componenti sono sei per consentire i turni di riposo. I medici sono giovani che hanno già esperienza di guardia medica, che hanno lasciato per partecipare a questa nuova iniziativa. Sono molto preparati e motivati. Per gli infermieri abbiamo deciso di puntare su personale con esperienza in assistenza a domicilio di pazienti con patologie importanti, come la Sla per esempio, e dunque in grado di dare il loro importante contributo».

L’unità dunque lavora unicamente con pazienti conclamati per così dire?

«Esatto, noi operiamo in stretto contatto con il dipartimento di prevenzione e con l’ospedale che ci indica le persone da seguire, e ci fornisce le loro condizioni e la situazione pregressa. Ovviamente a monte di tutto ciò c’è l’azione dei medici di base, i primi a intervenire quando gli assistiti manifestano sintomi di Covid-19 e a richiedere i tamponi».

Qual è la situazione epidemiologica nella Assl di Nuoro e quanti tamponi vengono effettuati ogni giorno?

«Quest’ultimo dato non è di mia competenza e non so risponderle con esattezza, ma posso dire che siamo a buon punto con lo screening delle case di riposo e abbiamo quasi concluso il carcere di Badu ’e carros, in entrambi i casi con esito negativo».

C’è stata però la diffusione nella casa di riposo di Bitti.

«In quel caso c’è stato probabilmente un difetto iniziale, ma poi si è intervenuti con efficacia e la situazione sta tornando alla normalità».

La situazione all’ospedale San Francesco invece qual è? Non va dimenticato che il primo, o uno dei primi positivi al coronavirus nel nostro territorio è stato il primario di un reparto vitale dell’ospedale. Così come ha fatto scalpore la protesta nei giorni successivi dei dieci primari che chiedevano la chiusura dell’intero ospedale.

«Ci sono stati momenti di preoccupazione ma la situazione è tornata rapidamente alla normalità».

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