La Nuova Sardegna

Nuoro

Trovati i resti della turista scomparsa sul Montalbo

di Simonetta Selloni
Trovati i resti della turista scomparsa sul Montalbo

Renate Zellinger si era avventurata nei monti tra Lula e Lodè il 16 ottobre 2017 Con tutta probabilità l’escursionista è morta dopo una caduta da una falesia

11 maggio 2020
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LULA. L’avevano cercata per cinque giorni sul Montalbo, in una zona compresa tra Lula e Lodè, uno dei paradisi del turismo naturalistico riconosciuto anche dall’Unesco. A tre anni dalla scomparsa, due giorni fa la montagna ha restituito i resti di Renate Erna Zellinger, l’escursionista tedesca di cui non si avevano più notizie dal 16 ottobre del 2017. Aveva 54 anni, lavorava come consulente in un’azienda che produce stufe a Nördlingen, in Bavvieraa. Era un’amante del trekking, era arrivata nell’isola sei giorni prima, a Olbia, e sarebbe dovuta ripartire il 20. Dall’albergo Costa Corallina dove aveva preso una stanza, il 16 ottobre era partita con destinazione Lodè: voleva arrivare a Punta Catirina, sul Montalbo, e questa indicazione precisa era servita se non altro a circoscrivere le ricerche, che si erano rivelate infruttuose. Non era mai rientrata: l’allarme era stato dato dalla ditta di autonoleggio dalla quale aveva preso una Panda, effettivamente ritrovata a Portellitos, vicino a una delle due cantoniere che si trovano sulla Provinciale 3, a poco più di un chilometro di distanza in linea d’aria da Punta Catirina.

I suoi resti li ha trovati sabato mattina un’assistente capo del Corpo forestale. A Sa ’e Mussinu, Montalbo di Lula, alla base di una falesia dalla quale si domina tutta la zona e si vede anche Portellitos. Un mucchio d’ossa, le scarpe di Renate Zellinger, qualche brandello degli abiti. Non lontano, lo zaino dell’escursionista. Dentro c’erano i suoi documenti, la chiave della Panda, il cellulare che inutilmente era stato fatto squillare nella speranza di una risposta. Il forestale ha dato l’allarme, a Sa ’e Mussinu sono arrivati i colleghi della forestale di Lula, i carabinieri del paese, quelli della Compagnia di Bitti. Le ossa sono state trasferite all’obitorio del cimitero di Lula, oggi saranno compiuti gli esami autoptici. La famiglia della donna è stata già avvisata.

Perché è morta, Renate Zellinger? Una delle ipotesi è che, rientrando da Punta Catirina, sia arrivata sopra la falesia e da lì abbia visto l’auto, distante in linea d’aria poche centinaia di metri. Potrebbe aver pensato che la discesa per la falesia potesse essere una buona scorciatoia, soprattutto se ormai si era fatto tardi e se la nebbia inizia a rendere scarsa la visibilità in quella zona. E lì potrebbe essere precipitata, un volo che non le ha lasciato scampo. E che, oggi, fa intendere come ogni tentativo compiuto dai Vigili del fuoco di geolocalizzare il telefonino della donna con un sistema modernissimo, che avrebbe ridotto il raggio delle ricerche, non le avrebbe comunque salvato la vita. Ma sono solo ipotesi, comunque. Certo è che a cercarla si erano mossi in centinaia. Inutilmente, appunto.

Il ritrovamento darà almeno ai familiari la possibilità di darle una sepoltura. E il Montalbo non tratterrà questa donna ra i suoi segreti insondabili. Almeno questo.

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