La Nuova Sardegna

Nuoro

Pane fresco e tutela la Regione revoca il finanziamento

di Valeria Gianoglio
Pane fresco e tutela la Regione revoca il finanziamento

Irregolarità amministrative nella proroga della gestione Secchi (Confcommercio): «Non paghiamo per colpe altrui» 

12 maggio 2020
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NUORO. «Egregio assessore Chessa, apprendiamo con rammarico che le attività del piano di comunicazione dell’iniziativa pane fresco sono state sospese dai vostri uffici addirittura con un provvedimento di revoca del finanziamento da parte degli uffici del bilancio della Regione. Riteniamo questo un fatto molto grave, infatti, in un momento così difficile per la categoria dei panificatori». Non ha perso nemmeno un minuto, il presidente regionale dei panificatori della Confcommercio, Giampietro Secchi: subito dopo aver letto la nota giunta dalla direzione regionale dell’assessorato al Turismo, aveva già preso carta, penna e computer per esprimere alla Regione la propria contrarietà, ed esporre, allo stesso tempo, le ragioni di una categoria che conosce da quando ha memoria, visto che tra farine, forni e affini ci lavora da quando era adolescente.

A scatenare la profonda delusione di Giampietro Secchi, è stata, qualche giorno fa, una comunicazione arrivata da Cagliari che indicava come oggetto una “comunicazione urgente circa le “Disposizioni in materia della tutela della panificazione e delle tipologie da forno tipiche della Sardegna. Campagna istituzionale pane fresco”. La nota si riferiva a una campagna di promozione del pane fresco che i panificatori isolani, e Secchi in testa – avevano voluto con forza e ottenuto un paio di anni fa dopo tante battaglie insieme a una legge regionale per tutelare anche in altre forme il loro settore e proteggerlo dalla concorrenza sleale. Il progetto, seppur tra ritardi e lungaggini varie, da almeno un annetto era riuscito a partire tra marchi da apporre nei panifici per tutelare i consumatori, laboratori nelle scuole, diverse iniziative di promozione del settore come lo spettacolo teatrale per ragazzi dal titolo che è tutto un programma “Peter pan-e”. E ora era pronta a nuove iniziative di promozione della categoria.

Ma poi qualche giorno fa, da Cagliari è arrivata la lettera dalla Regione, e con essa anche una bella doccia fredda per tutta la categoria dei produttori di pane. La comunicazione era indirizzata alla società che si stava occupando di gestire la campagna di promozione del pane fresco. «Si comunica che il servizio primo di controllo non ha autorizzato la registrazione degli impegni di cui alla determinazione protocollo 6844 del 21 aprile 2020». E appena qualche riga più in là, si leggeva ancora «Come conseguenza di quanto sopra esposto, si chiede a codesta spettabile società di sospendere con decorrenza immediata tutte le attività di cui al contratto». In un’altra mail, inviata dall’ufficio dell’assessorato regionale alla Programmazione, lo stesso assessorato comunicava «di non poter autorizzare la registrazione degli impegni in quanto gli stessi sono in evidente contrasto con la documentazione contrattuale sottoscritta dalle parti».

In definitiva, per la Regione, a causa di alcuni passaggi ritenuti irregolari, la campagna istituzionale Pane fresco non sarebbe stata più finanziata a partire da quel momento. Così come ha fatto sapere lo stesso assessore Gianni Chessa, attraverso i suoi uffici, la revoca del finanziamento è legata a una questione amministrativa: in sostanza gli uffici regionali avevano riaffidato la campagna di promozione del pane fresco alla stessa azienda che lo aveva in gestione dall’inizio. Ma prima di poterla riaffidare avrebbero dovuto fare una manifestazione d’interesse. E dal momento che quest’ultima non c’è stata, la proroga dell’affidamento è irregolare: e per questo la Regione l’ha bloccata e ha dovuto revocare il finanziamento annesso.

Certo è che, in Giampietro Secchi, dopo tante battaglie per ottenere anche quella campagna a tutela dei panificatori e del lavoro di una vita, dopo un primo momento di sconforto si è fatta largo, ancora una volta, la voglia di reagire e di denunciare tutto. «Perché non voglio che la mia categoria paghi per errori che non ha». Come scrive in sostanza all’assessore al Bilancio, non bastavano gli anni segnati dalla riduzioni dei consumi di pane, dalla chiusura di tanti forni in Sardegna, e non bastava nemmeno la catastrofe del Covid 19, ora, aggiunge Secchi, si aggiunge anche questa notizia dello stop ai finanziamenti per il progetto di tutela e promozione del pane fresco.

«Avevamo riposto molte speranze in questa lodevole iniziativa che i suoi uffici avevano messo in campo – scrive Secchi – e già ci siamo impegnati a livello regionale a coinvolgere in fase di progettazione numerose imprese del sistema panario che con grande entusiasmo avevano accettato di partecipare. Capirà quale grave danno si sta andando a fare a un intero settore. Le chiediamo pertanto di adoperarsi quanto prima affinché questa situazione di blocco venga risolta e riponiamo nella sua nota efficienza e operatività le nostre speranze perché le attività promozionale del nostro “Pane fresco” possano ripartire quanto prima».

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