La Nuova Sardegna

Nuoro

Tribunale, la rivoluzione Covid

di Valeria Gianoglio
Tribunale, la rivoluzione Covid

L’attività giudiziaria riparte con nuove regole: rinviati i processi con più di tre imputati, idem per i testi

13 maggio 2020
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NUORO. Rinviati tutti i processi con più di tre imputati, idem per quelli con diversi testimoni che dovrebbero arrivare dal resto dello Stivale o da altre nazioni, e udienze a porte chiuse per tutti gli altri, mentre le udienze di convalida dell’arresto si terranno solo in videoconferenza, fino a nuove disposizioni. È una ripresa graduale e ricca di tante restrizioni e cambiamenti legati alla gestione dell’emergenza Covid, quella che c’è stata in questi giorni nel Palazzo di giustizia di Nuoro seguendo le disposizioni impartite dal presidente del tribunale, Vincenzo Amato, e frutto anche di un ricco scambio di proposte e riflessioni con l’ordine degli avvocati, i magistrati, e diverse associazioni che operano nel foro di Nuoro.

Mascherine e guanti monouso per chi varca la soglia d’ingresso, accessi alle cancellerie in numero limitato e solo dopo aver prenotato, e tante piccole grandi nuove regole che cambieranno e non poco l’attività ordinaria del Palazzo di via Leonardo da Vinci e in particolare la dinamica dei processi, soprattutto di quelli penali. «In maggioranza abbiamo votato a sostegno di questa ipotesi della ripresa graduale e ovviamente con tutte le precauzioni e gli accorgimenti sanitari del caso – spiega il presidente della Camera penale nuorese, Salvatore Murru – e siamo pronti alla ripresa. Il periodo di inattività e di lontananza dalle aule è stato lungo e ci sono questioni ancora da risolvere, ma siamo pronti a riprendere».

Tra i problemi che si profilano all’orizzonte, ad esempio, c’è la gestione del processo più grosso – in termini di imputati e di presenze in aula – che il tribunale di Nuoro ha visto negli ultimi anni: il processo per il cedimento del ponte di Oloè e per le morti e i danni causati dall’alluvione del 18 novembre 2013. Per questo processo tra le ipotesi in campo per ora solo ventilate c’è anche quella di spostare tutto in una sala adeguata al rispetto delle distanze, pur in presenza di decine di avvocati e imputati. Ma si tratta solo di idee e proposte: per ora nulla di più. Certo è che nel provvedimento del presidente Amato, vengono indicate nel dettaglio le nuove modalità di gestione delle udienze e più in generale degli accessi degli addetti ai lavori nelle cancellerie. Cambiano tanto cose, a cominciare dalle udienze di convalida degli arresti che si svolgeranno in videoconferenza.

Nel caso nel quale, ad esempio, la persona arrestata dovesse essere confinata agli arresti domiciliari in regime di custodia cautelare, per partecipare all’udienza di convalida «potrà essere autorizzata a recarsi con mezzi proprio al luogo attrezzato per il collegamento telematico» attraverso il quale si terrà l’udienza di convalida.

«Sia il presidente del tribunale, dottor Vincenzo Amato, sia i presidenti di sezione, il dottor Giorgio Cannas per quella penale, e la dottoressa Tiziana Longu per quella civile, hanno garantito la loro massima disponibilità , unitamente a quella degli altri magistrati, per consentire la regolare celebrazione delle udienze, quali che siano le modalità scelte – scrive nella lettera rivolta a tutti i suoi colleghi, il presidente dell’ordine forense di Nuoro, Angelo Mocci – in particolare consentiranno alle richieste di differimento ogni qual volta verranno prospettate e motivate difficoltà nella redazione di atti difensivi dovute a ritardi nella comunicazioni e nelle consultazione dei fascicoli d’ufficio e, comunque, a esigenza particolari derivanti da eventuali difficoltà interpretative della normativa di riferimento».

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