La Nuova Sardegna

BOSA. Covid-19: a Bosa nessun nuovo caso, è praticamente costretto a ribadire pubblicamente il sindaco Piero Franco Casula. Per le riaperture di esercizi commerciali e dei servizi, macchine ferme e massima prudenza in attesa di nuove regole da Stato e Regione, la linea del Comune. «A Bosa è dal 5 aprile che non si verificano nuovi casi di positività».

Questa la netta affermazione che smentisce «decine le telefonate, con corteo di voci che si inseguivano, che chiedevano conferma di nuovi contagi. Rassicuriamo tutti sul fatto che queste voci sono infondate» puntualizza con decisione la fascia tricolore di Bosa. «Al momento tutti i tamponi fatti dal 6 aprile in poi sono risultati negativi. Invitiamo dunque tutti ad un maggior senso di responsabilità, tanto più in un momento dove centinaia di concittadini attendono il momento per la riapertura della propria attività, l’ultima cosa che serve è alimentare allarmi ingiustificati» dice Casula. Anche perché «si corre il rischio di essere protagonisti di procurato allarme» la possibile piega legale.

Delle otto persone trovate positive il cinque aprile, tre si trovano ancora ricoverate in strutture ospedaliere dell’isola, i dati forniti dal sindaco. Sono decine le attività che aspettano di capire se e come sarà possibile aprire il proprio esercizio, di servizi alla persona ad esempio come nel commercio. Molti speravano in una possibile riapertura già dall’11 maggio, ma Piero Franco Casula ha già manifestato pubblicamente la volontà dell’amministrazione di seguire la linea della massima prudenza e le indicazioni dei decreti del Presidente del Consiglio e di quello della Regione. «Attendiamo il nuovo Dpcm con le modalità di riapertura il futuro possibile punto di svolta».