La Nuova Sardegna

Nuoro

Nuoro, i trapiantati: costretti a fare i pendolari

Francesco Pirisi
Nuoro, i trapiantati: costretti a fare i pendolari

Nuovo appello alla Regione dei pazienti operati al fegato. Chiedono l’apertura in città di un ambulatorio per i controlli 

17 maggio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Dopo aver scomodato due giunte regionali, quella di Pigliaru e l’attuale di Solinas, i trapiantati di fegato della provincia di Nuoro sollecitano un intervento a tutti i 60 consiglieri regionali. Chiedono che al San Francesco di Nuoro venga aperto un ambulatorio (del tipo day hospital) dove fare i controlli periodici, che oggi necessitano di lunghe e faticose trasferte a Cagliari. Tra l’altro, visite ora sospese per l’emergenza coronavirus.

Quasi una supplica quella firmata dal presidente dei trapiantati (che aderisce all’Aitf nazionale), Luigi Bellu: «Domandiamo un intervento di sostegno a questa nostra richiesta, che riteniamo sacrosanta e fattibile con celerità». Bellu, trapiantato da una decina di anni e conoscitore profondo della realtà, spiega anche modalità e vantaggi dell’operazione: «L’istituzione di un ambulatorio dedicato ai controlli a Nuoro, si può realizzare a “costo zero”. Basta moltiplicare le ore annue destinate ai controlli per il numero degli assistiti del centro-nord Sardegna. Si crea un’équipe al San Francesco – aggiunge il presidente di Aitf Nuoro-Ogliastra – con l’impiego di due medici e due infermieri. Personale da formare con un corso di alcuni mesi, ma che è già disponibile in ospedale».

Se si desse un grado di invecchiamento anche alle richieste di servizi pubblici, l’età sarebbe di tre anni, per quella dei trapiantati: 140 pazienti residenti tra la provincia di Nuoro e la Gallura. Chi da dieci anni, chi da otto, altri da qualche anno, almeno ogni sei mesi debbono partire in direzione di Cagliari per sottoporsi ai controlli, nel day hospital dell’ospedale “Brotzu”, guidato dal professor Fausto Zamboni. Ogni volta 500, 600 chilometri, ma anche pernottamenti, in modo da essere pronti alla chiamata mattutina dei sanitari. Disagi fatti presenti ad assessori regionali, manager dell’Ats e dell’Assl di Nuoro.

Lo ricorda sempre l’uomo-guida dei trapiantati, Bellu: «Il nostro progetto per aprire l’ambulatorio al San Francesco – racconta il presidente – è del 2017. Prima è stato esaminato dal direttore dell’Assl, Andrea Marras, nel febbraio del 2018. Approvato e inviato all’allora assessore della Sanità, Luigi Arru, che ha dato il benestare. Poi l’esame del direttore generale dell’Ats, Fulvio Moirano, dal cui tavolo è giunto a Nuoro, nell’ufficio dell’attuale direttrice dell’Assl, Grazia Cattina, alla fine del 2018. Diversi esami e approvazioni formali – commenta Bellu - ma alla fine un nulla di fatto». Oggi, si ritenta la strada già percorsa. Bellu chiama in causa anche l’attuale assessore regionale della Sanità, Nieddu, e il governatore Solinas.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative